“100 anni Automobile Club Roma”, un volume celebra il centenario della fondazione
Intervista ad uno degli autori, Paolo Ferrini

Un libro di grande formato, ricco di illustrazioni, celebra il centenario dell’Automobile Club Roma. Un volume pieno di foto inedite, curiosità e aneddoti, che ripercorrono la storia dell’automobilismo e del costume nel secolo scorso. Ne parliamo con Paolo Ferrini che, insieme a Franco Carmignani, è uno degli autori.
Il volume è pieno di aneddoti. Tra questi l’istituzione di una ZTL “ante litteram” Di cosa si tratta?
La ZTL di Roma ha più di 2000 anni. Risale infatti al 45 a.C. la Lex Iulia Municipalis con cui Giulio Cesare cercò di dare una regolamentazione al già convulso traffico dell’Urbe. “Nelle strade attuali e future della città di Roma o dei luoghi facenti parte degli agglomerati suburbani, nessuno, a partire dalle prossime Calende di Gennaio, potrà condurre o tirare un carro durante la giornata dal levar del sole alla decima ora…”. In pratica la normativa cesariana vietava a tutti i carri (fatte le dovute eccezioni, vale a dire casi di emergenza, pubblica necessità e… “soliti noti”) di circolare nelle vie cittadine dalla mattina presto fino al tardo pomeriggio. Con buona pace dei residenti che se da un lato non dovettero più affrontare i disagi dovuti alla difficile circolazione diurna, dall’altro iniziarono a lamentarsi per lo strepitus rotarum (il rumore che le ruote di legno facevano sull’acciottolato) che disturbava il loro sonno notturno e di cui si lamentarono anche Orazio, Marziale e Giovenale.
Le strade di Roma sono state per anni circuiti di alcune competizioni sportive. Quali?
Per circa 30 anni, dal 1925 al 1956, le strade della Capitale hanno ospitato corse automobilistiche anche di alto livello, come il Gran Premio di Roma, la cui prima edizione si corse nella zona di Monte Mario, per poi spostarsi a Villa Giulia (1926), ai Parioli (1927), alle Tre Fontane (1928-1930), alle Terme di Caracalla (1947-1951), a Castelfusano (1954 e 1956). Senza dimenticare ovviamente il e-Prix elettrico in programma dal 2018 al quartiere EUR.
Nel 1948 inizia la costruzione del Grande Raccordo Anulare. Quanto è cambiata la viabilità per la Capitale con questa opera?
Il “Raccordone”, come lo chiamano gli abitanti della Capitale, è stata un’intuizione geniale che ha rivoluzionato la vita dei Roma. E’ difficile oggi immaginare non solo una mobilità urbana senza il GRA, ma anche quella extra-urbana. Pensiamo solo ai problemi che avrebbero quanti per motivi di lavoro o di turismo si avvicinano od entrano nella Capitale. Nel Secondo Dopoguerra i suoi progettisti hanno avuto una rara visione di quella che sarebbe stata la mobilità romana mezzo secolo dopo.
Crisi petrolifera e austerity. Come sono stati gli anni settanta per la mobilità capitolina?
In quel decennio il mercato italiano dell’automobile si trasformò da un mercato di prima motorizzazione ad uno di sostituzione. Gli automobilisti, non solo romani, cominciarono a fare i conti con il traffico congestionato delle grandi città, le code in autostrada, l’aria sempre più irrespirabile nei centri urbani e con il problema della sicurezza. A complicare il quadro intervennero poi fattori inaspettati. La prima crisi energetica del 1973 segnò l’inizio di un periodo di continui aumenti dei prezzi del carburante e le domeniche a piedi, un palliativo di fronte ad una grave crisi economica. Nell’Estate 1974 una tassa “una tantum” colpì tutti i proprietari di automobili vecchie e nuove.
A Roma il numero delle automobili in circolazione raggiunge e supera quota un milione.
Gli Anni Ottanta segnarono la ripresa del mercato italiano dell’automobile e l’aumento delle vendite di auto di importazione. Si consolidarono in questo decennio i consensi verso le automobili Diesel che potevano contare su un costo al litro del carburante particolarmente favorevole. Furono anche gli anni della cosiddetta “legge lumaca”, che nel Luglio 1980 impose limiti di velocità di 110 km/h in autostrada e di 90 km/h sulle altre strade extra-urbane, e della grande nevicata a Roma (1985).
Negli anni ’80 due milioni di auto per le strade di Roma. Come si è modificato il volto della città?
Traffico, parcheggi, inquinamento, sicurezza sono i tempi che caratterizzano questo decennio. Fra le molte altre cose, sono, secondo me, particolarmente significativi l’apertura, nel 1980, della linea B della metropolitana collega Ottaviano a Cinecittà e, nel 1988, della Bretella, 47 chilometri di tratto autostradale da Fiano a San Cesareo che completavano la A1, evitando agli automobilisti in viaggio per Napoli di uscire al casello di Roma Nord, affrontare il traffico del GRA, rientrare in A2 a Torrenova e proseguire il viaggio.
Mobilità sostenibile, car sharing, noleggio a lungo termine. Come immagina il terzo millennio per le strade di Roma?
In un momento di grande incertezza economica, sociale e tecnologica come quello che stiamo attraversando credo che il noleggio a lungo termine sia la risposta più funzionale e conveniente alle problematiche della mobilità. Penso che parcheggi di scambio con mezzi pubblici efficienti sarebbero la migliore soluzione. Penso tuttavia che sia impossibile eliminare l’automobile dai centri urbani. La gente non usa l’automobile per puro piacere, ma anche per motivi di lavoro e di necessità. Penso, ad esempio, a quanti hanno in casa hanno una persona anziana od un portatore di handicap da accompagnare a periodiche visite mediche, a chi parte o torna con bagagli da un viaggio. Oppure, semplicemente, chi andrebbe a cena da amici, sapendo di dover tornare a tarda notte con i mezzi pubblici? Un’andata-ritorno in taxi in una grande città come Roma non è precisamente alla portata di tutte le tasche.