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Briciole di pane

A4, il piano di Debora all'esame di Letta

Serracchiani a Roma per il nodo della terza corsia

Trieste, 9 maggio 2013 - Debora Serracchiani torna da Roma con la certezza, almeno, di poter marcare una «discontinuità» con la gestione precedente. Tradotto: con la vicenda terza corsia e l'annesso commissariamento vuole fare di testa sua. Ci sarebbe, a quanto pare, un appoggio dal governo. Tutto da decifrare, comunque. Ma i toni della «cordialità», sottolineati nella criptica e scarna nota che descrive il faccia a faccia con il premier Letta e con il sottosegretario Griffi, farebbero pensare a questo. O forse di più: perché nelle dichiarazioni rilasciate in campagna elettorale la governatrice criticava Tondo che si era rifiutato di chiedere soldi allo Stato. Ma, insisteva l'allora europarlamentare, «l'autostrada serve al Friuli Venezia Giulia, all'Italia e all'Europa». Come dire: aiutateci. Che abbia battuto cassa ieri? Chissà. Con Roma comunque parte un dialogo che abbraccia il nodo dell'A4, ma anche il Patto di Stabilità per recuperare risorse vitali da destinare agli enti locali e il Patto Tremonti-Tondo. La lunga giornata della presidente nella capitale è zeppa di incontri istituzionali, tra cui una chiacchierata «di cortesia» con il presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo e una stretta di mano con il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri da cui la governatrice riceverà rassicurazioni sul tribunale di Tolmezzo. In agenda pure un importante faccia a faccia, il più atteso a dire il vero, con il nuovo ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, dedicato proprio alla complessa vicenda dei finanziamenti per la terza corsia. Ma l'urgenza dei fatti di Genova hanno costretto il pidiellino a relazionare alla Camera. Salta Lupi ma, a sorpresa, Serracchiani riesce a intercettare Letta. Si vedono, ma non parlano di A4, i due. La questione, invece, viene affrontata con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi. Del colloquio si saprà che l'iter procedurale per l'opera «va nella direzione di una discontinuità tra la gestione commissariale precedente e quella che potrebbe delinearsi in futuro». Serracchiani e Griffi si sono assunti l'impegno «di una nuova rapida presa di contatto per determinare il quadro giuridico e l'iter procedurale». Nell'incontro «molto cordiale» con Letta, invece, la presidente della Regione ottiene risposte soprattutto sul Patto Tremonti-Tondo sul rispetto del Patto di stabilità. A questo proposito il premier ha annunciato che il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Graziano Delrio, avrà un incarico specifico per i rapporti con le Regioni a Statuto speciale. L'intento del Governo è «garantire attenzione ai territori anche attraverso il rilievo dato alla figura del ministro per gli Affari regionali». Serracchiani è soddisfatta. «Un atto molto importante nei confronti delle Regioni speciali - commenta - che rassicura sul ruolo che il Governo intende riconoscere loro». È poi il momento della Cancellieri; Serracchiani non ci va sola ma si fa accompagnare dalla senatrice del Pd Isabella De Monte. Al ministro la governatrice consegna anche una memoria sulla situazione delle carceri in Friuli Venezia Giulia, ma punta soprattutto a salvare il tribunale di Tolmezzo. È convinta che ci siano i presupposti «per evitare la scomparsa di un importante presidio di giustizia della montagna friulana, proprio a fronte delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, che sarebbe destinata ad aumentare con la cancellazione», riflette. Il Guardasigilli, ritenendo il caso «meritevole di un ragionamento approfondito», ha garantito che porterà la questione «all'attenzione» della riunione dell'esecutivo organizzata dal premier Letta nel fine settimana all'Abbazia di Spineto.

Gianpaolo Sarti (il Piccolo)