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Briciole di pane

ACI, 65a Conferenza del traffico e della circolazione

L'intervento di Pietro Ciucci, Presidente di Anas

Anche il presidente di Anas, dopo avere ricordato che negli ultimi anni il legame con l’ACI è diventato sempre più stretto e la collaborazione sempre più positiva nell’ambito della sicurezza in galleria, nell’assistenza e nell’attività d’informazione durante gli esodi, è entrato subito nel vivo del tema dei ritardi infrastrutturali del nostro Paese. Sottolineando che l’Italia negli ultimi decenni ha conquistato «un deprimente primato: il premio lumaca». Ciucci è comunque fiducioso. "Oggi credo ci siano tutte le premesse per recuperare questo gap infrastrutturale". Il motivo? Il grande sforzo del governo con gli "interventi per abbreviare le procedure, con la riscrittura della norma sul project-financing e con lo stanziamento di risorse straordinarie». Sono previsti 30 miliardi di investimenti per 60 progetti, oltre la metà dei quali "fanno capo direttamente o indirettamente ad Anas». Questo piano avrà una grande ricaduta in termini di Pil e di occupazione (200 mila posti di lavoro). Il problema, come hanno sostenuto molti interventi a Riva del Garda, riguarda l’accelerazione delle procedure. Il presidente Ciucci è d’accordo, ma ha detto dell’altro. Lo stringere i tempi delle opere non dipende solo dalle norme, ma anche dal comportamento delle imprese che hanno ottenuto l’appalto. "A volte c’è un eccesso di litigiosità, un ricorso esagerato al contenzioso, lì dove questo contenzioso è manifestamente infondato». Non solo: "C’è anche un problema di qualità delle imprese nel rispettare le performance e gli impegni. Servono più ingegneri e meno avvocati». Ritorniamo ai soldi. Senza quelli dello Stato, non si fanno infrastrutture. Ma anche le sole risorse dello Stato non bastano. "L’importante – ha avvertito Ciucci – è far confluire, nei modi più adeguati, il massimo delle risorse private". E infatti dei 30 miliardi d’investimento, più di 18 miliardi «fanno capo essenzialmente alle concessionarie autostradali». L’Anas, ha avvertito Ciucci, farà la sua parte. Completerà nel 2013 la Salerno-Reggio Calabria: 400 chilometri di nuova autostrada. E sarà dentro il progetto del ponte sullo Stretto, "un anello essenziale del corridoio Palermo- Berlino". Anzi, questo ponte «è una sfida nella sfida: a dicembre contiamo di aprire un primo cantiere di quest’opera". Che non significa costruire solo la struttura che scavalcherà lo Stretto di Messina, ma anche mettere mano "a tutte le opere a terra, che valgono circa un terzo dei 6 miliardi di investimenti previsti per la realizzazione del ponte ". Oggi l’Anas "ha 150 cantieri aperti e 12 miliardi di investimenti in corso".

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