Anas, Armani a La Repubblica: contro la corruzione necessario l'aiuto della magistratura
L'intervista rilasciata dal Presidente Anas a La Repubblica a seguito dell'inchiesta della Procura di Roma che ha visto coinvolti alcuni funzionari e dirigenti della società

Roma, 24 ottobre 2015 – Per combattere la corruzione è necessario innanzitutto l’aiuto della magistratura. Lo ha affermato il Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, intervistato dal quotidiano La Repubblica a seguito dell’inchiesta della Procura di Roma, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha visto coinvolti alcuni funzionari e dirigenti della società.
“Sapere il chi sia disonesto riesce a farlo al meglio solo la magistratura con i suoi strumenti, le intercettazioni” ha affermato il presidente di Anas. Armani, alla guida della società da maggio, ha però precisato che ci sono anche “tematiche di governane che un'azienda come Anas doveva adottare da tempo per crescere sana”. “Al primo posto la rotazione dei dirigenti – ha spiegato –. A seguire la separazione dei ruoli di controllo e di esercizio, questioni che abbiamo già affrontato negli ultimi mesi. E poi processi di promozione e assunzioni trasparenti che mettano all'angolo le clientele”.
Armani ha poi indicato alcune misure messe in atto, sottolineando di aver già avviato il processo di valutazione dei dirigenti attraverso una società di head-hunting.
Il presidente di Anas è convinto che attraverso la collaborazione con le istituzioni sarà possibile rilanciare l’azienda e valorizzare le persone meritevoli. “Ritengo di poter aiutare a portare l'azienda fuori dalle secche. L'Anac e la magistratura, però, sono fondamentali in questa fase patologica. Una volta ripulita la corruzione, gli obiettivi industriali aiuteranno a rifocalizzare chi ha la voglia di lavorare. C'è tanto valore da recuperare in Anas e tanta professionalità – ha concluso –. Chi ha voglia di fare bene e con orgoglio è un valore per l'azienda”.
La Repubblica - intervista Gianni Vittorio Armani 24 ottobre 2015