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Briciole di pane

Auto connesse: il futuro nel 2025

Con lo studio Bosch Connected Car Effect 2025 più vite salvate, meno CO2 e una miglior qualità della vita

Roma, 10 gennaio 2017 - È stato presentato nei giorni scorsi al Consumer Electronics Show di Las Vegas, lo studio Bosch Connected Car Effect 2025. La sua applicazione prevede, per il 2025, la possibilità di connettività nei veicoli. Questo porterà notevoli e numerosi vantaggi: riduzione degli incidenti, dell’inquinamento ambientale e consistente risparmio del carburante. Il punto più interessante, non che gli altri lo siano meno, è senza dubbio la possibilità di ridurre gli incidenti, in particolare quelli mortali. A presentare lo studio, intitolato Connected Car Effect 2025, è Bosch assieme a Prognos, che ha analizzato i contesti relativi a Stati Uniti, Cina e Germania.

"Gli eroi che si nascondono dietro la rivoluzione connessa e che porteranno a questi risultati - ha dichiarato Dirk Hoheisel, membro del board di Bosch - sono i sistemi di assistenza e confort con cui spesso abbiamo già familiarità. Entro il 2025, il sistema elettronico di stabilità ESP, per esempio, sarà disponibile nel 90% di tutti i veicoli nei tre Paesi oggetto dello studio, così come la frenata d'emergenza automatica basata su sensori e l'assistenza nel cambio corsia che saranno presenti nel 40% dei veicoli. La maggior parte delle auto sarà inoltre dotata di sistemi per la connettività e per un incremento del comfort e nel 2025 gli smartphone saranno integrati nel sistema di infotainment di quasi il 50% dei veicoli".

Con queste tecnologie, ogni anno potranno essere evitati oltre 260.000 incidenti, con una media di 360.000 feriti in meno e circa 11.000 persone decedute (i dati riportano una possibilità di 4.000 negli Stati Uniti, 7.000 in Cina e 3.000 in Germania). Lo studio ha rivelato che, proprio grazie ai sistemi di connettività, si ridurranno i costi (il dato è di circa 4,3 miliardi di euro) dei danni sui veicoli e si risparmierà sull’utilizzo dei materiali, sulle riparazioni e sull’energia. Senza contare il risparmio per le compagnie assicurative e quindi per gli automobilisti, di anidride carbonica (circa 400.000 tonnellate). Infatti, il veicolo, a mezzo delle sue innovazioni introduce, ad esempio, il concetto di 'community-based parking', che consiste in un sistema di gestione attiva delle aree di parcheggio permettendo di risparmiare circa 380 milioni di km, e di conseguenza di energia per gli utenti e di carburante: negli Stati Uniti, in Cina e Germania queste funzioni di ricerca del parcheggio faranno decrescere, di circa 70 milioni, le ore passate al volante. Di conseguenza, meno traffico, meno stress, meno tempo libero perso. Inoltre, grazie alla guida autonoma o semi-autonoma (le auto che si guidano da sole) chi viaggia oltre 40.000 km all’anno avrà circa 95 ore in più a disposizione per se stesso nel corso degli spostamenti per potersi rilassare, leggere, vedere film, fare acquisti online. Di fatto, la qualità della vita sarà migliore.

Erminio Fischetti