Autostrade: "Variante di Valico pronta entro il 2013"

Bologna, 26 maggio 2011 - L'obiettivo è chiudere la partita dei cantieri e aprire la Variante di valico, dell'autostrada tra Bologna e Firenze, «entro la fine del 2013». E con la 'maxi-talpa' Tbm i lavori saranno più veloci e sicuri. Lo ha annunciato l'ingegner Gennarino Tozzi, condirettore Sviluppo rete Autostrade per l'Italia, che però è cauto. «Il 2013 non è una data certa — sottolinea —. I lavori sono in una fase molto avanzata, ma bisogna anche considerare che si scavano gallerie di 200 metri quadrati con l'accortezza necessaria: la sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto. Stiamo anche cercando di aprire una tratta, che non sarà di attraversamento, da Barberino del Mugello a Badia, entro la fine del 2012». Una spinta sull'acceleratore dei lavori nell'Appennino arriva dall'utilizzo di una 'maxi-talpa'. «Può scavare in questi terreni — aggiunge Tozzi — con produzioni che vanno a circa dieci metri al giorno, contro il metro scarso che si riesce a fare con i metodi tradizionali».

Una macchina «molto evoluta, la più grande al mondo che garantirà tempi più rapidi, ma anche sicurezza maggiore per i lavoratori». A confronto, le tecniche utilizzate per realizzare il tratto dell'autostrada del Sole, quello da Bologna a Firenze inaugurato il 3 dicembre 1960, sono un lontano ricordo. Ricordo che è stato rispolverato nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, in occasione dell'incontro sul tema “L'Autostrada appenninica Bologna-Firenze: ieri e oggi” in cui è stato consegnato ad alcuni operai che lavorarono nei cantieri il libro dell'ingegner Luciano Righetti, sulla realizzazione della Bologna-Firenza.

«Ci vedevamo tutte le settimane con un comitato di specialisti — racconta il senatore Giovanni Bersani —, qui a Bologna o a Roma. Sull'autostrada c'era condivisione di idee, programmi e progetti». Il libro, 350 pagine cariche «di entusiasmo ma anche tragiche», dice lo stesso autore, raccoglie immagini che raccontano anni di cantieri e la quotidianità vissuta nei paesi appenninici. «Si iniziò a parlare di questa autostrada nel 1949 — sottolinea il preside della facoltà di Ingegneria, Pier Paolo Diotallevi —. C'erano grandi problemi di natura geologica e geotecnica per la situazione dell'Appennino». Problemi che ne ostacolavano la realizzazione. Oggi, cinquant'anni dopo, «la Bologna-Firenze è dotata di vere e proprie opere d'arti: grandiosi ponti e grandi archi», chiude Diotallevi.

Intanto, sempre sul fronte viabilità, il Cipe ha dato il via libera al progetto del nuovo casello autostradale di Borgonuovo di Pontevecchio Marconi. «Migliorerà l'accessibilità dell'intera area», commenta Unindustria. La realizzazione del nodo di Rastignano, invece, entra nella parte operativa. Poco meno di tre mesi dopo la firma degli accordi definitivi tra Regione, Provincia, Governo, Comuni, Anas e Rfi, sono ai nastri di partenza gli interventi per il primo stralcio — via Corelli a Bologna e Rastignano località Ponte delle Oche a Pianoro — di un'opera attesa da anni.