Ciucci al Corriere della Sera: "L'Anas non è corrotta su di noi nessuna intercettazione"
Il presidente in una intervista alla testata nazionale difende l'operato e la gestione dell'azienda

Roma, 22 aprile 2015 - L'Anas, la più grande stazione appaltante d’Italia, non è corrotta, “su di noi nessuna intercettazione”, né implicazione nelle inchieste sui lavori pubblici che hanno coinvolto anche tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così oggi il presidente di Anas, Pietro Ciucci, difende l’operato della sua azienda in una intervista al Corriere della Sera.
Le sue dimissioni, rassegnate il 13 aprile scorso al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, dopo nove anni di gestione Anas, sono arrivate “in segno di rispetto per il nuovo Ministro al fine di favorire le più opportune decisioni in materia di governance di Anas”. Nonostante i risultati positivi dell’azienda, da ultimo il bilancio 2014 in utile per 18 milioni, una “insolita concentrazione di diversi incidenti in tre mesi” ha portato fino allo scenario attuale, ma Ciucci si dice “tranquillo” e ribadisce: “Non mi sono certo dimesso per questo né per i reportage giornalistici”.
Sui viadotti in Sicilia: “Anas non ha competenza sulle frane. Per lo Scorciavacche c’è stato un errore, Anas farà causa”
Sulla frana in Sicilia che ha causato il cedimento di due piloni del viadotto Himera della Palermo-Catania con la conseguente chiusura al traffico di un importante tratto autostradale, Pietro Ciucci riferisce: “Anas non ha nessuna competenza sul monitoraggio delle frane, non siamo noi la struttura di missione e non abbiamo ricevuto segnalazioni”.
Alla giornalista Antonella Baccaro, sul viadotto Scorciavacche della Palermo-Agrigento, Ciucci specifica che “non è crollato, c'è stato solo un cedimento del rilevato” ed Anas ha chiuso il tratto appena ci si è accorto che qualcosa non andava. “C'è stato un errore nella progettazione o nella realizzazione. Anas farà causa anche per il danno di immagine”, ha aggiunto il presidente.
Salerno – Reggio Calabria, sulla demolizione dell'impalcato che ha travolto un operario: “coincidenza infausta nel cantiere modello”
“Dell’A3 abbiamo realizzato 355 chilometri su 443. L'ultimo cantiere, a detta di tutti, un modello”. L’incidente sul viadotto Italia è una “coincidenza infausta”, secondo Ciucci che spiega: “Si stavano eseguendo le operazioni propedeutiche alla demolizione dell'impalcato, quando questo è caduto, travolgendo purtroppo un operaio”.
Controlli sui materiali e anticorruzione: “Controlliamo e non operiamo in deroga alla legge”
I controlli sui materiali che le imprese utilizzano nei lavori di costruzione ci sono. Ciucci assicura: “Facciamo tutte le verifiche almeno in contraddittorio con la società appaltatrice: non è che ci viene detto quale betoniera controllare”.
Un’azienda pulita, con 6 mila dipendenti e “nessun episodio di corruzione”. “Se qualcuno ha prove contrarie - ci tiene a dire Ciucci -, parli, o sono chiacchiere da bar. Abbiamo adottato i migliori sistemi di controllo e non operiamo in deroga alla legge”.
Intervista a Pietro Ciucci - Corriere della Sera, 22 aprile 2015