Concessione A4, la battaglia di Riccardi
Il commissario straordinario per la terza corsia della Venezia-Trieste spiega l'iter per i finanziamenti dell'opera
Udine, 29 aprile 2012 – Ha davanti dieci mesi, dieci mesi nei quali mandare a gara il lotto che manca per la realizzare la terza corsia sulla Venezia-Trieste, quello Tagliamento-San Donà. Il commissario straordinario per la A4, Riccardo Riccardi, sa che la partita è tecnica, ma soprattutto politica. Il governatore Renzo Tondo, con Riccardi a fianco, ripete spesso che questa è la legislatura delle infrastrutture. E allora rimandare l'opera più importante e attesa sarebbe una mossa difficile da spiegare. Riccardi, con Tondo a fianco, ha fretta. Una fretta che ha poco a che fare con mutui, offerta delle banche e tassi d'interesse, ma che si chiama concessione. La facoltà, cioè, che lo Stato ha affidato ad Autovie Venete di gestire la A4, concessione che significa flussi di cassa garantiti e che scadrà nel 2017, in piena - in teoria - realizzazione della terza corsia. È questa la battaglia di Riccardi. La partita finanziaria - che viene portata avanti da Autovie e da Friulia che detiene l'86,78% delle quote azionarie di Autovie - viene passata al setaccio e degli 1,8 miliardi che mancano a coprire l'opera 900 milioni verranno dalla Cassa depositi e prestiti, 200 dalla Bei - Banca europea per gli investimenti - e 700 da un pool di banche costituito da Biis, Unicredit, Mediobanca, Mps, Credit Agricole, Bnp Paribas, Natixis e Deutsche Bank, che attingerà a una "provvista" messa a disposizione dalla Bei. Per garantire l'investimento, gli istituti di credito chiedono in pegno tutte le azioni di Auto-vie, società che oggi ha un valore stimato di circa 500 milioni, valore dato soprattutto dalla concessione a gestire la A4, per ora fino al 2017 ma il piano finanziario per la terza corsia prevede ricavi da pedaggio per 30 anni.
Commissario, non vi preoccupa dare in garanzia tutta Autovie?
«È comprensibile. È come quando una persona compra una casa e apre un mutuo con una banca che chiede la proprietà della casa in garanzia».
E allora perché la trattativa non è chiusa?
«È una partita delicata che non si riduce alle garanzie. Una partita che ha numeri che non conosco nel dettaglio, perché il compito del commissario è rendere più veloci le procedure per le opere, in attesa della chiusura dell'accordo legato all'approvvigionamento delle risorse. E la negoziazione dell'accordo spetta a Friulia e Autovie».
Qual è lo snodo?
«La concessione a gestire la A4. È certo fondamentale negoziare le migliori condizioni possibili per realizzare la terza corsia, ma è anche necessario immaginare che la concessione possa continuare a essere uno strumento in mano alla Regione».
È a rischio?
«Scadrà nel 2017 e molti gruppi finanziari sono interessati ad averla, perché significa avere flussi di cassa garantiti».
Niente compartecipazione dello Stato per realizzare la terza corsia?
«La A4 è stata costruita chiedendo e ottenendo risorse dal sistema bancario e poi pagata attraverso i pedaggi. Non è stata fatta, quindi, grazie alla fiscalità generale, ma grazie a chi usava l'autostrada. Al momento, data la disponibilità della finanza pubblica, ritengo che quello sia l'unico modello possibile».
E pensa che si debba accelerare?
«Sì, perché il commissario ha il dovere e la responsabilità di accelerare tutte le procedure, di approvare i progetti e di metterli a gara».
In cosa sbaglia chi ritiene che, invece, si debbano aspettare condizioni di mercato più favorevoli?
«Da commissario non posso dirlo...».
Lo dice allora da assessore?
«Non hanno capito la valenza e l'indotto locale prodotto dallo strumento in mano alla Regione, cioè dalla concessione».
Qual è la strategia per mantenere la concessione?
«Non esiste, perché scadrà nel 2017. L'importante è mandare a gara tutta l'opera prima del 2017 e, qualora si verificasse la necessità, essere competitivi per vincere la gara bandita per la nuova concessione».
A che punto siamo?
«Ci sono 680 milioni tradotti in cantieri aperti: il lotto da Quarto d'Altino a San Donà, il casello di Meolo, la Villesse-Gorizia e la riqualificazione del Lisert che ha già ridotto le code del 50%».
E cosa manca?
«Per il lotto Tagliamento-Gonars (5,5 milioni circa) la prossima settimana firmeremo il contratto per il progetto definitivo che ha il via libera della Corte dei conti».
L'ultimo lotto?
«È quello Tagliamento-San Donà, 500 milioni circa, e il progetto definitivo è in corso di validazione».
I tempi?
«Il 2012 è l'anno nel quale chiudere l'intesa con le banche. Entro la metà del 2013, poi, vanno affidate le gare. E la terza corsia sarà realtà con il sostegno di tutti, dal sistema regionale ai nostri parlamentari».
