Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

E55, via al nuovo corridoio tra Tirreno e Adriatico

Ciucci, Anas: «nelle prossime settimane il progetto potrà essere presentato all'approvazione del Cipe»

Roma, 23 gennaio 2012 – È da quando, nel 2001, venne inserito tra le opere del primo programma delle "infrastrutture pubbliche e private e degli insediamenti produttivi" previsto dalla Legge obiettivo del Cipe, che si parla di un collegamento autostradale Orte-Mestre, ovvero la cosiddetta E55. Un asse viario che metterebbe in connessione Tirreno e Adriatico, attraversando quell'Italia centrale ancora carente a livello di infrastrutture e che, per quanto riguarda l'Emilia Romagna, permetterebbe il superamento dell'ormai satura strada statale Romea. Attualmente è in corso una valutazione preliminare del progetto e del piano finanziario, poi l'iter per la realizzazione dell'opera potrebbe finalmente prendere il via. I tempi sembrano insomma maturi, come conferma l'amministratore unico dell'Anas, Pietro Ciucci. «La struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti — spiega — ha pressoché concluso le sue istruttorie. L'Anas invierà a breve le ultime valutazioni sugli aspetti finanziari per le successive valutazioni del ministero. Pertanto, il progetto potrà essere presentato dal governo, se lo riterrà opportuno, al Cipe presumibilmente nelle prossime settimane. Dopo l'approvazione e la registrazione della delibera Cipe per l'assegnazione delle risorse previste, l'Anas potrà bandire la gara per la scelta del concessionario privato. A quel punto il cronoprogramma prevede 2 anni per la progettazione definitiva ed esecutiva e i per gli espropri, 7 ulteriori anni per la realizzazione delle nuove opere e altri 6 per il completamento della E45».

Il progetto risulta avere un costo complessivo di oltre 9 miliardi di euro, con un contributo pubblico richiesto di circa 1,5 miliardi. Oggi vi sono le condizioni per ottenerlo?

«Grazie al project financing sarà possibile contenere la spesa pubblica in misura rilevante, con un contributo a carico dello Stato inferiore al 20% del totale. L'eventuale ricorso alle misure di defiscalizzazione recentemente introdotte dal governo con la legge 183 del 2011 potrebbe consentire di ridurre, anche in maniera rilevante, l'importo del contributo richiesto. L'applicazione della defiscalizzazione e l'assegnazione del finanziamento necessario dipenderà comunque dalla valutazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dalla deliberazione del Cipe».

Quale impulso, in particolare per quanto riguarda la realizzazione della tratta Ravenna-Venezia, può venire dall'approvazione da parte della Commissione europea del corridoio Baltico-Adriatico che collegherà Ravenna a Helsinki?

«Il progetto ha di per sé una valenza strategica nel piano infrastrutturale sia italiano che europeo, poiché consentirà non solo di collegare vaste aree del centro e del sud tirrenico con il nord-est del paese, ma anche di interconnettersi con il corridoio transeuropeo 5 Lisbona-Kiev. L'opera era stata peraltro dichiarata strategica e di preminente interesse nazionale già dalla delibera Cipe del 21 dicembre 2001, confermata dall'intesa sottoscritta nel novembre 2004 dalle Regioni interessate con il Governo e dalla delibera Cipe del 2006».

Quali saranno i principali vantaggi di quest'opera, una volta ultimata?

«A livello nazionale verrà riequilibrata la distribuzione dei grandi flussi nazionali di traffico che oggi insistono sull'itinerario Al Orte-Bologna, A13 Bologna-Padova e A4 Padova-Venezia. Inoltre, contrariamente al corridoio A1-A13-A4, che insiste essenzialmente nell'entroterra, la nuova opera consentirà l'interconnessione e l'interscambio con un gran numero di importanti hub portuali (costituiti dagli scali di Civitavecchia, Ancona, Ravenna, Chioggia e Mestre) e una migliore accessibilità alle aree costiere tra Venezia e Ravenna».

Come replica invece a chi punta il dito contro l'impatto ambientale che avrebbe l'opera, in particolare nel tratto tra Ravenna e Venezia?

«Il potenziamento del corridoio della E55 consentirà di alleggerire drasticamente il traffico che oggi grava sull'attuale strada statale 309 Romea, caratterizzata per la scarsa capacità della sede stradale (con una corsia per senso di marcia) rispetto ai flussi di traffico. La trasformazione dell'attuale statale 309 Romea in "strada parco" consentirà poi una straordinaria occasione di riqualificazione dell'attuale itinerario, che interessa aree di raro pregio ambientale e ne garantirà la fruizione al traffico turistico e locale».

Riccardo Casini (fonte: Il Giornale, Dossier Emilia Romagna)