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Briciole di pane

Galia: «Ve lo assicuro: la Quadrilatero Marche-Umbria sarà finita»

Dopo le polemiche il presidente Galia tranquillizza e detta le nuove scadenze

Ancona, 19 maggio 2012 – Acque agitate nella compagine sociale di Quadrilatero spa. Prima Regioni, Province e Camere di commercio disertano l'ultimo cda e, successivamente, le dimissioni del vice presidente Ermanno Pupo in aperto contrasto con il presidente Gaetano Galia.
Presidente Galia sono accuse pesanti quelle dell'ex consigliere Pupo, a proposito del flop della Quadrilatero e in particolare dei Piani di area Vasta (Pav).
«La nostra missione, sin dalla sua costituzione, è quella di costruire strade con il cofinanziamento del Pav. Allora, come oggi, si cerca in ogni modo di evitare di gravare sul bilancio pubblico per la realizzazione di infrastrutture».
Esattamente cosa è accaduto alla Aree Leader?
«La Quadrilatero si è impegnata al massimo per la resa finanziaria del Pav: accordi con i Comuni interessati dalle Aree leader, migliori advisor, road show nazionale per far conoscere meglio aree e relative potenzialità. Abbiamo affrontato le criticità derivanti dalla crisi economica globale rendendo più appetibile l'investimento dei privati nelle Aree Leader».
E come avete fatto?
«Abbiamo abbassato i canoni di concessione ed esteso i tempi della concessione».
Come è andata?
«Abbiamo messo sul mercato quattro Aree Leader. Le prime tre sono risultate infruttuose».
Che vuol dire infruttuose?
«Non abbiamo ricevuto alcuna offerta».
E Falconara?
«Per l'Area leader di Falconara-Chiaravalle, abbiamo avuto un'offerta».
Si dice che l'avete scartata per motivi burocratici, è vero?
«Non è assolutamente vero. Il cda della Società dopo un'attenta valutazione sull'offerta presentata ha deliberato l'esclusione dell'offerta non per aspetti burocratici, ma per il mancato rispetto dei termini formali e sostanziali del Bando di gara».
Ci sono stati problemi sul canone offerto?
«Certamente. Mi riallaccio a quanto detto prima circa le iniziative per agevolare la partecipazione dei privati. Il Cipe nel 2006 aveva previsto per l'Area di Falconara-Chiaravalle un canone annuo minimo di 3.750.000 di curo. Ci siamo resi conto che era un importo non più applicabile e l'abbiamo abbassato di oltre un milione».
E quanto vi hanno offerto?
«20 mila euro l'anno».
Scherza?
«Purtroppo no».
Però si è rinunciato a oltre cento milioni di investimento.
«E' proprio per evitare di rinunciarci che stiamo lavorando per poter utilizzare regole diverse allo scopo di riproporre al mercato le Aree leader».
Quali sono queste regole?
«Posso solo dire che si tratta in via principale di altri meccanismi incentivanti».
C'è però un'altra tegola sulla Quadrilatero: la realizzazione delle strade oltre che in ritardo è a rischio?
«Non c'è un rischio di incompiuta. Per evitarlo la Quadrilatero si è concentrata sugli assi principali delle Statali 77, 76 e Pedemontana delle Marche (Fabriano-Matelica). C'è un ritardo realizzativo che riguarda principalmente l'asse Perugia-Ancona e, come noto, è dipeso dai problemi finanziari in capo all'azionista di riferimento del contraente generale, che poi è fallito. È stata una partita molto lunga e difficoltosa. Ma si è conclusa. Il nostro monitoraggio con azioni di impulso è quotidiano e prevediamo di ultimare i lavori nel 2013 per il tratto Pianello-Valfabbrica, l'anno dopo quello Serra San Quirico-Albacina e la Pedemontana delle Marche Fabriano-Matelica, nel marzo 2015 il tratto Cancelli-Fossato di Vico».
Un’ultima domanda: è vero che l'Anas ce l'ha con la Quadrilatero?
«Ovviamente no. Abbiamo potuto istaurare un rapporto sinergico assolutamente proficuo che ci permette costantemente di avvalerci delle competenze di Anas a tutto campo».

Alfredo Quarta (Il Resto del Carlino, edizione Marche)