Gian Vito Graziano, nuovo ruolo in Italiasicura
D' Angelis: "Il lavoro dei geologi italiani è stato fin troppo a lungo sottovalutato o colpevolmente rimosso"
Roma, 26 settembre 2014 - La lotta al dissesto idrogeologico ha un nuovo protagonista. Il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, è stato nominato nell'Unità di missione Italiasicura presieduta da Erasmo D'Angelis. Un ruolo importante e senza precedenti . “La collaborazione con il Presidente Graziano e i geologi ci permetterà di uscire dalla rincorsa alle emergenze che da decenni caratterizza l’intervento dello Stato – ha commentato il massimo esponente della struttura di Governo, Erasmo D’Angelis - e di entrare finalmente nella stagione della prevenzione dei grandi rischi alluvionali e di frane, e della maggior consapevolezza da parte dei cittadini e degli amministratori. La prima regola per evitare vittime e danni in un Paese fragile come l’Italia, infatti, è la corretta pianificazione urbanistica. Su questo, il lavoro dei geologi italiani è stato fin troppo a lungo sottovalutato o colpevolmente rimosso. Per noi è determinante per voltare finalmente pagina”.
La struttura di missione, di recente costituitasi a Palazzo Chigi, sta coordinando le strutture dello Stato, delle Regioni e degli enti territoriali, e si avvarrà delle competenze professionali di alcuni consulenti esterni, tra cui di quella specialistica del geologo. Tutto il Consiglio Nazionale dei Geologi ha espresso pieno consenso ed entusiasmo. “Questa nomina è un grande onore per il Consiglio – ha affermato il CNG in una nota stampa - e soprattutto rappresenta il giusto riconoscimento per i geologi e per la loro indubbia capacità di leggere e comprendere le dinamiche del territorio, di valorizzarne le risorse, di individuarne i rischi e di saper trovare le soluzioni più compatibili e meno impattanti".
“Nella prima riunione della struttura si è già delineato il ruolo strategico che il Presidente D'Angelis ha affidato ai geologi – ha dichiarato a caldo Gian Vito Graziano - quello di individuare criteri e aggiornare le linee guida che indirizzino i progetti di messa in sicurezza verso una necessaria e preventiva configurazione degli scenari conseguenti all'inserimento di un'opera nel territorio. E' un segno importante che potrebbe condurre nel futuro persino ad una riconfigurazione dei criteri generali che muovono la progettazione di un'opera ed è per questo che sento questa nomina con un grande senso di responsabilità".