Incidentalità, nell'azione di contrasto si impieghi il personale degli Enti abilitato ai servizi di Polizia stradale
Un presidio più incisivo delle arterie concorre a garantire una maggiore sicurezza stradale
Roma, 30 giugno 2015 – Garantire una maggiore vigilanza delle strade concorre a ridurre l’incidentalità e rappresenta un valido deterrente rispetto a condotte di guida sconsiderate.
La sola presenza di una pattuglia della Polizia stradale o dell’Arma, come noto, è un efficace deterrente nei confronti degli incoscienti di turno. Con più divise in campo avremmo automobilisti e motociclisti più disciplinati.
A questo si sommi, inoltre, come motivo di ulteriore riflessione, che al di fuori dei centri abitati le caratteristiche di molte strade, nel tempo, sono andate, sempre di più, avvicinandosi a quelle classificate come “extraurbane principali” se non, a volte, autostradali. Questo comporta un’aumentata esigenza di presidio, in termini di sicurezza, delle arterie in questione.
Mentre, però, sulla rete autostradale si registra un controllo H24 dell’infrastruttura, con un presidio assicurato ininterrottamente dalla Polstrada e da una struttura tecnica in grado di fronteggiare le emergenze, sulle tratte statali, regionali e provinciali non si è in condizione, per una serie di motivi, di assicurare la stessa operatività. La carenza di personale è stata, almeno in parte, surrogata dal legislatore mediante l’introduzione di sistemi di controllo, da remoto, assicurati da apparecchiature elettroniche (Autovelox, Tutor, ecc.).
Ma, ovviamente, è auspicabile un miglioramento del presidio del nostro patrimonio infrastrutturale da parte degli Enti gestori delle strade, alcuni dei quali già dotati di personale formato e legittimato allo svolgimento dei servizi di Polizia stradale. Un più oculato impiego di tali risorse, nell’assolvimento dei compiti specifici loro demandati dal legislatore, costituirebbe una prima valida risposta all’avvertita (e reclamata) esigenza di una maggiore sicurezza stradale. La presenza di un maggiore numero di “controllori” sulla strada, come sottolineavamo in precedenza, già per se stessa dissuade da quelle condotte di guida sconsiderate che, per oggettivi motivi, sfuggono alle apparecchiature elettroniche.
Il ritorno sociale ed economico di questo ulteriore impegno di personale (in termini di vite salvate, un minore numero di feriti e, più in generale, di sinistri) potrebbe essere davvero interessante. Un ulteriore spunto di riflessione per le successive, conseguenti, azioni?