Infrastrutture: al via l’Assemblea Generale degli Ingegneri europei
Sarà presentato il Rapporto 'Il futuro degli ingegneri. Una panoramica europea'
Roma, 3 ottobre 2012 - Il recente congresso del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha messo a fuoco il futuro della professione nel nostro Paese, presentando una ricca e articolata ricerca frutto della consultazione di un gruppo qualificato di esperti che, attraverso il metodo Delphi, quindi in forma rigorosamente separata e anonima, ha illustrato gli scenari dei prossimi anni e l'evoluzione che avrà la professione ingegneristica. Davanti al processo di unificazione europea, in un mondo sempre più globalizzato, è imprescindibile non fermarsi al contesto nazionale, assumere un'ottica continentale, per inserire le analisi e le riflessioni relative alla figura dell'ingegnere del terzo millennio in un quadro, appunto, europeo. Assume quindi un significato speciale l'Assemblea Generale della 'Fede'ration Europe'enne des Associations Nationales des Inge'nieurs' che si terrà a Roma domani 4 ottobre e venerdì 5 ottobre presso l'Hotel Ambasciatori Palace. Sull'evento il presidente del Cni Armando Zambrano si esprime cosi': ''l'intenzione e' assicurare un ruolo rilevante delle associazioni degli ingegneri europei, rispetto al quale come Consiglio Nazionale vogliamo avere una funzione centrale, all'interno dei grandi cambiamenti economici e sociali che anche nellanostra professione si stanno verificando''. L'apertura dei mercati, la nuova legislazione all'esame del Parlamento Europeo, offrono nuove opportunita', in particolare in quei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, verso i quali l'Italia ha una posizione geografica e culturale preminente. ''La ricerca 'Ingegneri 2020' presentata al 57° congresso di Rimini - evidenza Fabio Bonfa', Vicepresidente del Cni - ha permesso di formulare alcune ipotesi sul futuro e le tendenze della professione in Italia. Prendendo spunto da questa indagine nazionale il nostro Consiglio Nazionale sta ultimando un documento che sulla falsariga dell'inchiesta italiana analizza le prospettive in chiave europea''. E in questa ottica domani si terra' la tavola rotonda, che, come sottolinea Nicola Monda, del Consiglio Nazionale Ingegneri, si prefigge l'ambizione di individuare anche una posizione comune da parte delle varie Federazione e Associazioni di categoria del Vecchio Continente in merito alla nuova proposta intende liberalizzare ulteriormente la Direttiva 2005/36 della Comunita' Europea. Una norma che disciplina il diritto di stabilimento e di prestazione dei servizi per tutte le professioni regolamentate. Dunque un appuntamento quanto mai rilevante che avrà il suo clou nella presentazione del Rapporto di ricerca 'Il futuro degli ingegneri. Una panoramica europea'. L'indagine e' stata condotta sempre con il metodo Delphi, e sono stati presi in esame i seguenti Paesi: Portogallo, Grecia, Finlandia, Irlanda, Slovenia, Austria, Olanda, Danimarca. In sintesi il panel degli esperti interpellati concorda che nell'orizzonte del 2020 la domanda di servizi ingegneristici restera', per i professionisti autoctoni, abbastanza stabile. I fattori di crescita legati ai servizi alla persona, si equilibreranno con quelli in flessione dovuti alla maggiore concorrenza di professionisti proveniente da altri paesi. Tutti gli esperti concordano nel prospettare le grandi opportunita' che si creeranno nei Paesi emergenti per quelle professionalita' che oggi stentano ad affermarsi all'interno della propria nazione. Opportunita'che sono individuabili nel settore delle infrastrutture, in quello industriale e informatico/elettronico.