Infrastrutture, Meta: lavorare nell'interesse esclusivo dell'Italia
L'intervista al Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati

Roma, 5 giugno 2013 – La XVII legislatura è iniziata in modo accidentato e le reti di trasporto si sono subito posto prepotentemente all’attenzione di Governo, dei cittadini, dell’Europa segno della centralità del tema, soprattutto in tempi di crisi.
Ne abbiamo parlato con il Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati Michele Meta (parlamentare di lungo corso del PD, Presidente della Commissione già nella XV legislatura, da sempre vicino alle vicende del trasporto in Italia) che ci ha voluto incontrare nel suo ufficio al 5° piano di Palazzo Montecitorio per rilasciare la prima intervista del suo mandato.
Presidente Meta, lei ha seguito tutti i maggiori provvedimenti legislativi sui trasporti nell’ultimo decennio, anzitutto: cosa resta e cosa prende in dote della legislatura appena trascorsa, un periodo ricco di interventi bipartisan?
Il mio è un auspicio che ho rivolto anche nella prima seduta della commissione Trasporti di questa legislatura: nonostante le difficili condizioni in cui è nato questo Governo mi auguro che si possa iniziare un lavoro nell’interesse esclusivo dell’Italia. Penso, in particolar modo, al trasporto pubblico locale, ai milioni di italiani che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro e che da anni sono completamente abbandonati a causa di una sostanziale indifferenza nei loro confronti. Il trasporto pubblico locale nel nostro Paese è stato considerato spesso una cenerentola dell’intero settore, con competenze in conflitto tra Stato centrale e enti locali e con una progressiva diminuzione delle risorse investite per il miglioramento dei servizi. Nella scorsa legislatura ci abbiamo provato, incardinando una proposta di legge che avevo presentato e che puntava all’acquisto di mille treni per i pendolari in maniera tale da garantire il rinnovo del materiale rotabile, consentendo allo stesso tempo all’industria nazionale di settore una boccata di ossigeno dopo anni di crollo delle commesse. Sul fronte della sicurezza stradale diversi passi in avanti sono stati fatti grazie al lavoro portato avanti responsabilmente da tutta la commissione, rafforzando il sistema sanzionatorio e indicando come priorità per il contrasto all’alto numero di vittime sulla strada quella della formazione dei più giovani al volante. Non siamo riusciti ad affrontare la riforma organica, attesa da anni, del Codice della strada e credo si possa partire dal lavoro già impostato per dotare il Pase di una normativa aggiornata e moderna. Altro fronte caldo è quello della portualità e più in generale dell’Economia del mare che attende, anche in questo caso, una riforma della Legge 84 del 94 sui porti come pure investimenti per migliorare un settore che contribuisce in maniera significativa al Pil nazionale e che subisce meno, a differenza di altri settori, gli effetti della crisi evidenziando grandi possibilità di sviluppo, soprattutto ecocompatibili.
Onorevole Meta, ma per dare corpo a scelte di fondo di questa portata servirebbe un arbitro del gioco. Dopo le esitazioni del Parlamento nella passata legislatura, non crede che le lentezze del Governo sulla costituzione dell’Autorità dei Trasporti (malgrado il recente richiamo dell’Europa) siano un termometro di quanto poco prioritario sia percepito ancora oggi tutto il comparto per il Sistema Italia? D’altro canto anche da parte di autorevoli membri del Parlamento si sta dubitando dell’effettiva utilità di una nuova autorità di regolazione autonoma, anche cavalcando il tema dei costi …
E’ più di un anno che insistiamo sulla necessità di rendere operativa l’Authority dei Trasporti, organismo di vigilanza e di regolazione nel mercato dei trasporti ferroviario, aereo, navale, stradale e autostradale. Ritengo certamente importante che, così come ha ribadito lo stesso Ministro Lupi, l’Authority dei Trasporti sia una delle priorità per questo esecutivo visto che da troppo tempo attende di essere messa nelle condizioni di affrontare le numerose problematiche relative ai settori che in questi anni sono stati più o meno liberalizzati, come quello ferroviario o quello dei collegamenti marittimi. Il Partito Democratico aveva presentato all’inizio della scorsa legislatura la proposta di legge per l’istituzione di un’Authority ad hoc sul settore dei trasporti, lasciata a bagnomaria dal precedente Governo. Ora non resta che mettere in moto la macchina nuovamente e indicare figure autorevoli, autonome, di esperienza comprovata ed in grado di gestire nell’interesse dei cittadini prima, e di quello delle imprese, i processi di apertura al mercato di settori importanti come pure la vigilanza sulle tariffe che in alcuni casi, negli ultimi anni, hanno visto incrementi alquanto ingiustificati. Sono convinto, quindi, che dal Governo arriverà quanto prima l’indicazione della terna sulla quale dovranno esprimersi le competenti Commissioni parlamentari, dopo aver audito i candidati.
Allora non resta che aspettare. Cosa ci possiamo attendere dai lavori della Commissione in questa legislatura e qual è la sua agenda?
Sulle politiche dei trasporti, ed in particolare per quanto riguarda il Tpl, ripartiremo senza avere, come è accaduto per troppo tempo, un atteggiamento matrigno verso le Regioni e gli enti locali. A milioni di pendolari va data la possibilita' di spostarsi senza problemi. Ho sempre considerato centrali per l'azione di governo quelle politiche che favoriscono la mobilita' collettiva riequilibrando i trasporti dalla gomma al ferro. In questi anni abbiamo visto come sia stato compromesso, sacrificato e in alcuni casi negato il diritto costituzionale alla mobilita' di milioni di cittadini che non hanno alternative, o perche' costretti dalla crisi, all'automobile. Occorre concentrare le risorse, quindi, per migliorare l'efficienza della rete di trasporto su ferro, soprattutto delle linee utilizzate dai pendolari, attraverso il rinnovo del materiale rotabile. Andra' approvata nella nuova legislatura la legge per l'acquisto di mille treni per i pendolari e ci impegneremo affinche' venga finalmente destinata la meta' dei proventi delle multe ad interventi in favore della mobilita' pubblica e collettiva, in particolare nelle grandi aree urbane. Vanno poi affrontate le questioni delle aziende di trasporto pubblico locale mettendo mano alla loro governance e alle Regioni devono essere garantite risorse adeguate per il servizio universale. La sicurezza della rete stradale necessita spesso di piccoli e medi interventi, di opere concrete e l’accantonamento del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina va nella direzione più volte auspicata dell’utilizzo di risorse pubbliche per interventi in grado di alleggerire la congestione dei grandi nodi urbani. L’obiettivo deve essere quello di sbloccare i tanti colli di bottiglia delle infrastrutture stradali e autostradali del Paese invece di mettere in campo opere faraoniche. Interventi piccoli che, come è noto, in maniera diffusa e compatibile possono essere lo strumento per aiutare oggettivamente la crescita ed il lavoro. Abbiamo già incardinato, inoltre, la proposta di legge per la delega al Governo della riforma del Codice della Strada che con oltre 300 norme contiamo di riorganizzare nei prossimi mesi con uno sforzo del Governo.
La biografia di Michele Meta, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati