"La Liguria uscirà dal suo isolamento infrastrutturale"
Raffaella Paita, Assessore alle Infrastrutture della Regione, spiega i progetti e gli investimenti per i prossimi anni
Genova, 15 settembre 2011 - Una primavera intensa per l’avvio di grandi opere, un lungo elenco di progetti ambiziosi, oltre 10 miliardi di euro di investimenti, la voglia di “uscire dall’isolamento” entro il quale la regione è stata da troppo tempo condannata. Sono gli obiettivi di Raffaella Paita, Assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria che a Le Strade dell’Informazione spiega la strategia dell’Amministrazione.
Qual è la situazione delle infrastrutture in Liguria?
“Stanno partendo opere per un investimento complessivo di svariati miliardi di euro. In questo modo, grazie al lavoro impostato assieme agli enti competenti, la Liguria entro pochi anni uscirà dal suo isolamento. È stata una primavera intensa: l’11 aprile, abbiamo firmato ad Andora, con tutti i Comuni, l’accordo sul raddoppio ferroviario del Ponente ligure. Due giorni dopo, a Roma, c’è stata la sigla del progetto preliminare avanzato per la realizzazione del tunnel della Val Fontanabuona. Essendo venuta meno la condizione che motivava la scelta di non sottoscrivere il protocollo della gronda, e acquisito l’impegno formale per la realizzazione del tunnel, si è potuto arrivare alla firma sulla Gronda di Ponente. È stata la conferma che la Regione Liguria ha saputo individuare il percorso giusto, legando le due questioni. A questi risultati, c’è da aggiungere lo sblocco al CIPE del primo lotto costruttivo del Terzo Valico ed i lavori in corso per il potenziamento della Pontremolese. Adesso è il momento di andare avanti con tenacia e convinzione per la realizzazione di infrastrutture strategiche per il rilancio economico e turistico della Liguria”.
È possibile delineare la strategia della Regione in tema di politica infrastrutturale?
“Per la sua posizione di piattaforma logistica del Nord ovest, e di sbocco a mare del Mediterraneo e dell’Europa, la Liguria è una regione strategica a livello nazionale. Il settore portuale, l’unico che ha reagito alla crisi, unito allo sviluppo del turismo, devono avvalersi della disponibilità di infrastrutture efficienti ed adeguate ai tempi, sia nella movimentazione delle merci, che nella circolazione delle persone. Ne consegue un’impellente necessità di rinnovare, integrare e rendere più funzionale la nostra rete infrastrutturale perché lo sviluppo e la qualità dei collegamenti sono indispensabili per l’economia e lo sviluppo occupazionale del territorio”.
Quali sono le opere più importanti a cui state lavorando?
“Nuova Aurelia a Savona, Nuova Aurelia della Spezia, Aurelia Sanremo Pian di Poma (in progettazione), Strada a mare di Cornigliano, Lungomare Canepa, che stiamo portando avanti con ANAS, trattandosi di opere finanziate con i loro programmi; San Benigno e Gronda di ponente, che portiamo avanti con Autostrade per l’Italia e con ANAS; Nodo ferroviario di Genova, Terzo valico, potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese, Raddoppio ferrovia Finale-Andora, (progettazione) Raddoppio ferrovia Andora-San Lorenzo, Tunnel Fontanabuona, Nuova piattaforma portuale a Vado Ligure, Riempimento Calata Bettolo, Metropolitana di Genova, Riempimento Ponti Ronco e Canepa, Copertura e messa in sicurezza del Bisagno, Viadotto di Voltri e ancora con ANAS Strada Statale 28 tunnel Armo – Cantarana e variante tra Pontedassio e Imperia (progettazione), Nuova Aurelia ad Imperia (in progettazione). Come vede si tratta di un elenco lungo e impegnativo, ma siamo determinati”.
È possibile indicare l’ammontare degli investimenti che avete già fatto e di quelli previsti?
“Si tratta di un investimento complessivo che supera i 10 miliardi di euro, tenendo conto dei finanziamenti che fanno capo ai diversi soggetti, per opere la cui cantierizzazione è nella maggioranza dei casi partita o in partenza. Per garantire l’effettiva realizzazione ed il rispetto dei tempi, stiamo concordando con le società appaltanti e appaltate di collocare in ogni cantiere un display che indichi il ‘countdown’ al termine dei lavori, il costo dell’opera e l’occupazione generata”.
Periodicamente anche la Liguria entra nel dibattito del Corridoio 5 ed in particolare del tratto Torino Lione. Avete sempre idee a questo proposito?
“Non abbiamo mai voluto mettere in contrapposizione le due opere. La Liguria sta lavorando a progetti che guardano ai collegamenti con la Francia e alla Spagna come naturale prosecuzione di una linea ferroviaria veloce e capace. È chiaro che un Paese nelle condizioni in cui è il nostro deve selezionare le priorità ed investire su opere con più probabilità di realizzazione ed utilità. Da questo punto di vista riteniamo che il Terzo Valico sia strategico”.
Quali sono le attività in comune con ANAS? E come stanno andando?
“Le attività in comune con ANAS sono ovviamente molte e distribuite in tutto il nostro territorio. Ad esempio stiamo realizzando assieme ad ANAS gran parte delle nuove opere stradali che ho citato prima. Voglio poi ricordare che ad inizio del febbraio scorso è avvenuto il passaggio di alcune strade dagli enti provinciali all’ANAS. Tale viabilità era già in capo all’ANAS prima del 2001 e poi era passata alle province a seguito del decentramento delle competenze. Sono tornate all’ANAS la “Via Aurelia”, la S.S. 29 “del Colle di Nava”, la S.S. 62 “della Cisa”. Con il Compartimento di ANAS in Liguria ci consideriamo una squadra molto affiatata che si impegna nel raggiungimento di comuni obiettivi sia nel quotidiano che nell’emergenza, come è accaduto lo scorso inverno durante il quale molte strade sono state interrotte per frane dovute al maltempo. A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare Carla Roncallo, Responsabile del Compartimento, per la sua competenza, l’impegno e la collaborazione che mette in campo insieme a tutti i professionisti della sua struttura”.
La Liguria ha l’assessorato ai trasporti diviso da quello alle Infrastrutture: che tipo di organizzazione vi siete dati?
“Ci troviamo in un momento storico in cui le istanze sul territorio sono chiaramente distinguibili tra le due deleghe. Da una parte infrastrutture e viabilità a cui si riferiscono tutti i progetti e le grandi opere che ho appena descritto, dall’altra i trasporti più focalizzati sulle problematiche legate alla mobilità intra regionale, il trasporto pubblico locale, il pendolarismo. È naturale che le relazioni sono continue e costanti e le tematiche trasversali sono affrontate con massima condivisione”.