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Briciole di pane

La Serenissima: Valdastico a Besenello

I vertici della Brescia Padova hanno deciso Entro il 2013 il progetto, sul tracciato storico

Trento, 25 maggio 2011 - La Serenissima non intende perdere tempo sul fronte Valdastico. Bruno Chiari, direttore della società titolare della concessione per l'A31, ha ribadito che, in assenza di una precisa risposta da parte della provincia di Trento, intende procedere con il progetto, rifacendosi alle soluzioni di tracciato già individuate. Nel dettaglio, con l'uscita in Trentino nei pressi di Besenello. La replica del Comitato lagarino: faremo le barricate.
«O da Trento ci dicono qualcosa, o noi partiamo con il progetto storico: l'uscita a Besenello». La Serenissima parte in quarta. E punta dritto sulla Valle dell'Adige. Dopo la visita a Trento ospite assieme al presidente della provincia di Vicenza Schneck della Lega Nord per perorare la causa della Valdastico, una settimana fa, il direttore della società autostradale Brescia Padova (la Serenissima appunto) Bruno Chiari, ha deciso di bruciare definitivamente le tappe, puntando in maniera decisa sulla Pirubi. Non Valdastico, proprio la Piccoli-Rumor-Bisaglia. Perché l'intenzione dei vertici della Brescia-Padova è quella di realizzare il tracciato secondo le previsioni di quasi mezzo secolo fa, quelle che vollero gli allora tre presidenti delle provincie di Trento, Vicenza e Rovigo e contro cui negli anni si sono sempre scagliati ambientalisti, residenti in Vallagarina e amministratori di casa nostra. Ma a quanto pare - ha spiegato Chiari dalle colonne dell'Arena - proprio il progetto originario ora come ora è l'unico realizzabile in tempi utili. Nel giro di dieci giorni, ecco che dunque i dirigenti veneti hanno cambiato passo: allora, ospiti del Carroccio trentino, tanto Schneck che Chiari avevano parlato di cinque progetti su cui lavorare. Evidentemente, ora hanno deciso di puntare da subito su un'unica via da seguire. Una accelerazione decisa. Tanto che in Veneto sono già pronti a partire con i progetti. «Abbiamo deciso in accordo con Anas - spiega Chiari - di procedere con la progettazione da parte del consorzio Raethia guidato da Technital. I tracciati individuati sono cinque (come già aveva anticipato in via Torre Verde dieci giorni fa, ndr), sui quali abbiamo cercato il consenso di Trento, ma adesso o dal Trentino ci arriva qualche indicazione precisa, oppure si procede. Con il tracciato originario». Il motivo è che lungo l'asse che va dal Garda ai Colli Euganei, il clima è tutt'altro che serenissimo: sempre più teso ogni giorno che passa: un giorno in più sprecato per non poter dare il via alla Valdastico e quindi salvare la proroga alla concessione fino al 2026. Dunque, logico si scelga di puntare sulla via più rapida. E Chiari lo dice apertamente: «Il progetto originario è già inserito nella Legge obiettivo, e questo ci consente processi semplificati nelle fasi approvative». Fase che - è noto - sono lunghe. E da qui al giugno 2013, non c'è poi molto tempo. Tra due anni infatti, o la Serenissima avrà in mano il progetto per partire con i lavori, oppure la clausola che permette alla società di ottenere la proroga senza andare in gara diventerà lettera morta. Una corsa contro il tempo, per vincere la quale la Serenissima non ha paura neppure di dover andare contro la sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio scorso, che ha ribadito come qualsiasi opera, atto o progetto dell'arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la Provincia Autonoma di Trento. Quello che conta, ora come ora, è partire. Per arrivare poi, ci sarà tempo fino al 2026.