Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Lampeggiare per avvisare della presenza degli agenti: una "solidarietà" da evitare

Si tratta di un illecito amministrativo sanzionato dal Codice della Strada

Roma, 28 dicembre 2016 – È un malinteso senso di solidarietà. A ricordarcelo è anche l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) che, tra le tante iniziative avviate, ha messo a punto una campagna d’informazione per censurare la brutta abitudine di qualche automobilista. Utilizzare i dispositivi di segnalazione visiva dei veicoli per avvisare della presenza della polizia, dei carabinieri o di un autovelox ai conducenti delle vetture che s’incrociano in senso contrario è, infatti, quanto di più sconveniente si possa fare.

 

Chi ha una condotta di guida sopra le righe, borderline, merita di essere sanzionato, nel suo e altrui interesse. Se sbaglia deve comprendere, mettendo mano al portafoglio e sborsando l’obolo dovuto, che deve modificare il modo di approcciare alla circolazione e agli altri utenti della strada. In fondo, a pensarci bene, è come se si avvertisse un ladro, o chi spaccia droga, della presenza degli uomini in divisa.

Ci limitiamo solo a questi due esempi che, comunque, rendono immediatamente l’idea. Il “lampeggio solidale”, lo rammentiamo, ai sensi del comma 11 dell'art.153 del Codice della Strada (riguarda l’uso improprio dei dispositivi di segnalazione luminosa), è sanzionato con 41 euro e la perdita di un punto. Si tratta di un modo di fare che rimanda, implicitamente, il messaggio che le Forze dell’Ordine sono un “problema”, un “nemico” che deve vederci compartecipi nel fronteggiarle. Niente di più deleterio e diseducativo, quindi.

Il porre in essere questa prassi, vanifica, per la sua quota parte, la battaglia quotidiana svolta (da tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati) per cercare di ridurre l’incidentalità e, di conseguenza, le migliaia di morti, e le centinaia di migliaia di feriti, che ogni anno si contano nel Paese.

Lutti e degenze in ospedale che, come si evidenzia spesso, si potevano evitare. Basterebbe poco, in fondo. Sappiamo bene, d’altronde, che, ultimamente, una delle cause e concause dei sinistri è la distrazione.

Censurabilissimo, quando si è al volante, l’utilizzo dello smartphone senza il vivavoce o l’auricolare. Un fenomeno negativo, purtroppo, in continua crescita. Tanto che s’ipotizza la possibilità, attraverso una riforma normativa in materia, di procedere al “fermo amministrativo” del telefonino se risulti l’elemento scatenante dell’incidente. Può sembrare una “punizione” eccessiva. Ma andatelo a dire ai familiari di quanti hanno perso la vita perché chi ha innescato l’impatto mortale stava chattando, scrivendo o inviando un sms.

Carlo Argeni