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Briciole di pane

Legge «salva-A22». Verso una società mista con Anas?

Bozza all'esame della Ue. Fabris: soluzione nuova

Trento, 18 maggio 2011 - Il governo nazionale sta studiando una modifica legislativa ad hoc per cercare di mantenere in Italia il controllo dell'Autostrada del Brennero. «Un dispositivo totalmente nuovo che possa affidare a una società pubblica la concessione di un'arteria autostradale già esistente» spiega il commissario governativo per il tunnel del Brennero Mauro Fabris. La modifica è al vaglio in questi giorni tra Bruxelles e Roma. Gli esempi esistenti sono la Cal in Lombardia e la Cav in Veneto. Intanto da lunedì sarà chiuso in uscita il casello di Trento centro: la stazione rimarrà aperta in entrata a tutti gli utenti. Un «dietrofront» rispetto agli annunci delle scorse settimane. Lo strumento che il governo nazionale sta studiando per cercare di mantenere in Italia il controllo dell'A22 — ed eventualmente affidarla in un secondo momento ad Autobrennero — è una modifica legislativa ad hoc che possa «affidare a una società pubblica la concessione di un'arteria autostradale già esistente», illustra il commissario governativo per il tunnel del Brennero Mauro Fabris. La bozza della legge è all'esame dei tecnici dell'Unione europea. Un dispositivo «totalmente nuovo» dice Fabris, in quanto finora le società interamente pubbliche hanno avuto in gestione solo opere «ancora da realizzare». La modifica legislativa, che si concretizzerebbe in un articolo da inserire nel primo dispositivo utile, viene studiata e vagliata in questi giorni tra Bruxelles e Roma. I lavori hanno avuto un'accelerazione dopo l'incontro tra i presidenti di Trentino, Alto Adige e Verona, rispettivamente Lorenzo Dellai, Luis Durnwalder e Giovanni Miozzi, che sono tornati dal vertice con i tecnici del ministeri di Tesoro e Infrastrutture con qualche piccola speranza di evitare la gara per il rinnovo della concessione di A22. Sul tavolo rimane ancora la lettera nella quale il dicastero del ministro Giulio Tremonti indicava come unica via la procedura competitiva. Allo stato attuale fonti accreditate parlano della volontà dell'esecutivo di evitare l'arrivo in A22 di capitali stranieri. Si vuole cioè allontanare lo spettro di un nuovo caso Parmalat (con i francesi della Lactalis pronti alla scalata). L'esempio della Parmalat era stato citato esplicitamente anche da Dellai in occasione dell'inaugurazione del casello A22 di Trento sud. Inoltre il presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili (rappresentante del 9%) di Autobrennero, aveva detto chiaramente: «Arriveranno molti competitors stranieri e noi la gara la perderemo». Il timore è che players stranieri conquistino l'A22 (anche se poco o nulla remunerativa date le risorse che dovranno essere restituite a Roma) e ne facciano base per andare alla conquista di altri asset autostradali del nord Italia, nel giro di pochi anni interessati dalla scadenza della concessione. «Il processo è lungo e totalmente nuovo, va fatto un passo alla volta» dice Fabris. Il primo stadio è verificare se è possibile che una società pubblica detenga la concessione di un'autostrada già esistente. Gli esempi esistenti attengono ad opere realizzate solo in un secondo momento. La Cal (Concessioni autostradali lombarde) è stata costituita nel 2007 da Infrastrutture lombarde (Regione Lombardia) e da Anas e si occupa di Pedemontana, Brescia-Bergamo-Milano (Brebemi) e Tangenziale est di Milano. La Cav (Concessioni autostradali venete), nata nel 2008 con l'apporto di Regione Veneto ed Anas, gestisce il passante di Mestre e in seguito ha ricevuto in carico anche il tratto di A4 fra Padova e Mestre, il raccordo Marco Polo e la tangenziale ovest di Mestre. Il ministero del Tesoro deve ancora sciogliere tutte le riserve e formalmente ritirare la lettera che determina la necessità della gara. Bruxelles deve esprimersi sulla possibilità o meno di affidare una concessione di un'arteria esistente a una società interamente pubblica. Se si passeranno questi ostacoli il governo potrà elaborare un articolo di legge ad hoc. A quel punto si aprirebbe la strada, ad esempio, all'ipotesi di una Auto-brennero composta solo da soci pubblici (una volta liquidato il 18 circa di quote private). Vedendo le esperienze di Cav e Cal si potrebbe supporre la costituzione di un soggetto che preveda la partecipazione di Anas. Da considerare però che ad Autobrennero era già stata concessa una proroga della concessione e doveva essere «l'ultima volta». Formalmente per il momento le uniche cose sicure rimangono le indicazioni della legge 122 del 2010, articolo 47, che prevede che la società concessionaria dell'arteria A22 versi 7o milioni l'anno a partire dal 2011, fino al raggiungimento di 568 milioni, valore della concessione, e 34,4 milioni l'anno per la ferrovia del Brennero, oltre a un probabile canone Anas. Il limite del 31 dicembre 2010 entro cui doveva essere emesso il bando Anas è solo indicativo, quindi non servirà alcuna modifica legislativa in caso di gara.

Enrico Orfano (Fonte: Corriere del Trentino)