Lupi: «Grandi opere e Mezzogiorno, pronti 3,4 miliardi in tre anni»
Intervistato dal Mattino, il ministro per le Infrastrutture assicura: «I finanziamenti saranno nella legge di Stabilità»

Roma, 16 settembre 2013 - Nell'agenda del governo il Mezzogiorno non è scomparso. Anzi, rappresenta una priorità strategica, ha assicurato il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi in un’intervista a Il Mattino. «Il Sud è un pezzo importante per lo sviluppo del Paese e ha la voce che merita. Senza il Mezzogiorno l'Italia intera non sarà capace di rilanciare la ripresa». Intanto il presidente del Consiglio Enrico Letta, inaugurando la Fiera del Levante a Bari, ha detto: «L'Italia si salva con il Sud ma i fondi Ue vanno spesi tutti», aggiungendo che «la linea ad alta velocità ferroviaria Napoli-Bari è l'opera più importante per l'intero Paese».
L’intervista a Lupi
«Dal governo – ha dichiarato il ministro Lupi a Il Mattino - sono già arrivati segnali inequivocabili. Si prenda in considerazione il Decreto del Fare: su quasi 3 miliardi messi a disposizione, un miliardo e cento andrà al Sud anche, tra l'altro, per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Così come è un fatto concreto la determinazione che ci ha portato a individuare la necessità di destinare 3.420 milioni al Sud nell'ambito dei 7.950 milioni complessivi con i quali ci riproponiamo di rilanciare la politica infrastrutturale in progetti strategici». Lupi ha sottolineato che «il 43% delle risorse nei prossimi tre anni non è poco, se si considera che le Italie non sono due, ma tre con Sud, Centro e Nord».
Ecco i progetti prioritari indicati dal ministro Lupi nell’intervista: «È la prima volta che si mette nero su bianco con il finanziamento del progetto esecutivo, la volontà di non far fermare l'AV a Battipaglia e di proseguire fino a Reggio Calabria. Così come dimostriamo di voler passare dalle parole ai fatti laddove decidiamo di investire altri 2 miliardi per il collegamento Tirreno-Adriatico della Napoli-Bari, arrivando a 4 miliardi di euro su un totale di 4 miliardi e 800 milioni».
Grande attenzione anche al sistema dei porti e degli aeroporti. «Non a caso – ha detto il ministro a Il Mattino - nel decreto del fare ho fortemente voluto un articolo dedicato al rilancio del sistema portuale italiano. Dobbiamo insistere sulle interazioni tra aree produttive e quelle logistiche. Per questo stiamo avviando una riflessione sulla necessità di dare priorità a nuovi investimenti nei porti di Napoli, Gioia Tauro, Taranto, Augusta e Cagliari che l'Europa considera strategici per l'intero continente. Stesso ragionamento stiamo avviando nella rivisitazione che necessariamente faremo del sistema aeroportuale».
Lupi ha infine spiegato il senso della sua lettera di qualche giorno fa al collega ministro dell’economia Saccomanni: «Non c'è alcuna preoccupazione o rivendicazione: il documento inviato a Saccomanni è il frutto di un lavoro comune tra i nostri due ministeri. Da una parte abbiamo rimarcato la necessità di reintegrare 2341 milioni a opere finanziate che sono state oggetto o di tagli effettuati dal governo Monti o, come la TavTorino-Lione e il Mose, coinvolte nella nuova filosofia del mio ministero che prevede di spostare risorse da opere non ancora pronte per essere cantierate a opere immediatamente cantierabili, per poi restituirli. Dall'altra abbiamo indicatola necessità per rilanciare lo sviluppo e la crescita del paese di destinare 7.950 milioni a nuovi investimenti per il prossimo triennio. È una proposta di lavoro in vista della legge di stabilità».
Con un occhio anche alla questione dei fondi europei. «Nella lettera inviata a Saccomanni – ha sostenuto Lupi - si chiede qualcosa di più. Ovvero lo sblocco di quei 4.700 milioni di euro previsti dal piano redatto prima da Fitto e poi da Barca e bloccati per i vincoli del patto di stabilità che frenano la spesa delle Regioni. Sono tutti segnali precisi che il governo Letta sta dando nella convinzione dell'importanza del Sud per il rilancio dell'economia italiana».