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Maltempo, il ministro Clini: "Il territorio italiano e le infrastrutture hanno bisogno di manutenzione"

Il ministro dell'Ambiente: "L'emergenza maltempo dimostra che l'Italia ha bisogno di aggiornare la mappa di tollerabilità del territorio"

Roma, 23 novembre 2011 - L'emergenza maltempo dimostra che l'Italia "ha bisogno di aggiornare al più presto la mappa di tollerabilità del territorio, concentrare risorse per fare prevenzione, intervenire sui fattori che nel suolo possono causare disastri". Così oggi il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervenendo ad Arezzo al VI Forum Risk Management e intervistato da Sky Tg24 e dal Tg1, è intervenuto sull'ondata di maltempo che si è abbattuta al Sud d'Italia ed ha causato la morte di quattro persone, fra cui un bambino di dieci anni, in provincia di Messina.

"Siamo in una situazione di emergenza sulla quale l'attenzione deve essere richiamata in maniera ordinata ma con rapidità", ha affermato il ministro dell'Ambiente. Clini ha sottolineato come "questi scenari erano gi° stati previsti dal Panel delle Nazioni Unite e dall'Organizzazione meteorologica mondiale. Il cambio delle condizioni climatiche impone un cambio di utilizzazione del territorio. Con il clima cambia la geografia ma anche l'economia di alcune zone. E' importante una manutenzione del territorio per evitare che forti piogge generino dei disastri, impegnarsi sulla manutenzione delle infrastrutture e lavorare in maniera forte per difendere il patrimonio boschivo". il clima è cambiato e l'Unione Europea ha chiesto a tutti i Paesi europei di predisporre un Piano di adattamento ai mutamenti climatici per organizzarsi proprio in rapporto a questi cambiamenti e identificare le risposte ai cambiamenti previsti dai modelli climatici. La tempistica degli interventi è fondamentale: "Dobbiamo affrontare subito le emergenze ma soprattutto lavorare perché nei prossimi anni non si verifichino danni".

Per Clini, è opportuno "intervenire anche sui corsi d'acqua e iniziare a considerare la possibilità che zone esposte vengano svuotate da attività produttive e residenze: il prezzo che si paga traccheggiando è molto alto, dobbiamo quindi anche pensare che alcune attività consolidate debbano essere spostate da alcuni siti. I tempi di lavoro sono lunghi ma dobbiamo attrezzarci per l'emergenza e in questo, il lavoro della Protezione Civile è essenziale".

Secondo il Ministro, è quindi "urgente che l'Italia prenda atto che siamo in una situazione climatica nuova, dobbiamo sapere che gran parte del nostro territorio è vulnerabile e ha bisogno di un lavoro di manutenzione e gestione. Altrimenti, rincorreremo solo le emergenze con gravi perdite di vite umane e danni economici". Clini ha sottolineato che "il nostro territorio è stato gestito molto male, in una situazione climatica che però consentiva di reggere davanti a eventi rari. Ora c'è una situazione di emergenza, lo abbiamo visto a Messina, in Liguria e Toscana. Ci sono aree che per circostanze climatiche che si creano, sono più esposte".

Il ministro dell'ambiente Clini ha ricordato che ci sono zone a rischio dove sono state insediate attività produttive. "Paghiamo un prezzo per una visione molto corta. Sono state utilizzate zone che già venti o trenta anni fa, il buon senso avrebbe consigliato di non utilizzare. Le regole che prevedevano una certa intensità di pioggia e frequenza di eventi climatici estremi ora sono cambiate. Quaranta anni fa avevamo disegnato sistemi fognari sulla base di un certo regime di pioggia ora dobbiamo ripensarli perché il regime è cambiato. I modelli climatici messi a punto negli anni scorsi suggeriscono che questa tendenza sarà confermata. Meglio lavorare su questo piuttosto che sperare nella buona sorte".

Clini ha poi parlato delle prospettive e anche delle norme. "Per proteggere la popolazione serve aumentare l'assorbimento d'acqua dei suoli, soprattutto nei centri urbani ampiamente cementificati. Non è una cosa da poco, ma va fatta per tutelare i cittadini ma pure il nostro territorio che rappresenta un volano fondamentale della nostra economia". Non solo interventi nelle aree urbane. Clini ha sottolineato l'importanza di "implementare le superfici di boschi e foreste". Poi un accenno alle norme italiane sull'ambiente. "Abbiamo norme severe ma spesso sono difficilmente applicabili. Gli strumenti ci sono, ma stiamo cercando di avere norme che possano anche essere usate nella pratica". Infine il ministro ha sottolineato come sia necessario ragionare anche "sul rafforzamento delle capacità dell'individuo di difendersi dai rischi".

Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un comunicato ha ribadito che la nuova tragedia "ripropone l'esigenza assoluta, richiamata dal Capo dello Stato proprio nella cerimonia al Quirinale dell'altro giorno dedicata alla tutela dell'ambiente ed alla salvaguardia del territorio, di adeguate e costanti politiche di prevenzione, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e di controllo delle situazioni a rischio".

Le dichiarazioni del ministro Clini hanno trovato il consenso dell'Ance, l'associazione dei costruttori. "Cogliamo con soddisfazione le dichiarazioni del ministro Clini che richiama la necessità di intervenire al più presto sulla manutenzione del territorio per evitare altre vittime e altri gravi pericoli", ha dichiarato presidente dell'Ance Paolo Buzzetti, che da tempo insiste perché venga attuato un piano di piccole e medie opere per la messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione del rischio idrogeologico. "Ricordiamo che, insieme alle amministrazioni locali, abbiamo raccolto un lungo elenco di opere di manutenzione e di risistemazione del territorio, che sono immediatamente cantierabili ma che finora sono rimaste senza fondi", sottolinea Buzzetti. "Ci auguriamo che il Governo Monti voglia mettere al centro della sua azione la prima grande infrastrutturazione del Paese che è proprio la manutenzione", conclude il presidente dell'Ance, chiedendo di ricominciare dagli stanziamenti decisi dal Cipe nel 2009, un miliardo per il rischio idrogeologico e un miliardo per le scuole.

Anche il consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori plaude al ministro e al presidente della Repubblica. "Ci confortano le parole del presidente Napolitano e del ministro Clini sul fatto che la prevenzione e la manutenzione del territorio devono diventare priorità per evitare disastri come quelli che si stanno verificando in queste ore a Messina e dopo le recenti tragedie che hanno colpito la Liguria e, prima ancora, la città di Barletta". Gli architetti sottolineano: "abbiamo proposto al nuovo governo di sostenere e di promuovere il progetto di rigenerazione sostenibile delle città e dei territori. Un intervento che ha come fine proprio quello di tutelare la sicurezza dei cittadini. E' indispensabile realizzare un programma di interventi rigenerativi, attivando strumenti normativi che anticipino la necessaria riforma della normativa sul governo del territorio e del regime dei suoli. Considerando, poi, lo stato di degrado del patrimonio edilizio in cui si trovano le nostre città, per la tutela della sicurezza dell'abitare sarebbe necessario istituire il 'libretto immobiliare' che certifichi lo stato delle unità abitative, così da rendere consapevoli i cittadini dello stato dei luoghi dove abitano in relazione, appunto, alla sicurezza, alle condizioni ambientali e al risparmio energetico".

"Oramai siamo in guerra contro il dissesto idrogeologico. E' una lotta impari. Per fronteggiare e vincere questa guerra dobbiamo assolutamente puntare sulla prevenzione e dobbiamo farlo presto". Così il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano commenta il nubrifagio e le frane in Sicilia ed in Calabria. "Dopo anni di totale assenza - continua Graziano - mi auguro che il nuovo governo dia priorità alla difesa del suolo. Abbiamo ascoltato le prime dichiarazioni del nuovo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che ha preannunciato un tavolo per dare priorità alla difesa del suolo - prosegue Graziano - e speriamo che questo venga veramente messo in atto. Ci auguriamo che questo governo affronti il dissesto idrogeologico ed anche con tempestività. Si salverebbero vite umane, si difenderebbe il territorio e si creerebbero condizioni per uno sviluppo economico. Nell'arco di un mese in Italia abbiamo avuto frane ed alluvioni con decine di vittime. Invochiamo ancora una volta la prevenzione".

Mario Avagliano