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Briciole di pane

Salerno-Reggio Calabria, Armani difende l'Anas

L'intervista del Presidente Gianni Vittorio Armani rilasciata alla Gazzetta del Sud

Roma, 4 febbraio 2015 - Il presidente dell'Anas, Gianni Vittorio Armani, parla dei disagi cagionati sull'A3, il 19 gennaio scorso, da un'abbondante nevicata. Pur ammettendo le responsabilità della sua azienda, il manager pubblico spiega, tuttavia, che l'intero sistema legato al piano di emergenza neve non ha funzionato a dovere. Insomma, la colpa non è tutta dell'Anas. L'indagine tecnica interna, trasmessa alla magistratura inquirente, dimostrerebbe anche il comportamento "indisciplinato" d'una serie di camionisti che si sarebbero rifiutati di lasciare il percorso autostradale. Armani ha annunciato una serie di iniziative volte a scongiurare, in caso di prossime nevicate, che si ripetano le negligenze subite per dieci lunghe ore da centinaia di automobilisti rimasti intrappolati sulla Salerno-Reggio Calabria. Il presidente dell'Anas ha pure precisato che il viadotto "Italia" diverrà completamente percorribile entro l'estate, mentre tutti i lavori sull’A3 saranno conclusi entro il 2016.


Il 19 gennaio scorso centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati sull'autostrada a causa di una nevicata. L'intervento dei soccorsi è stato attivato in ritardo. La Procura di Cosenza ha aperto un'inchiesta iscrivendo sul registro degli indagati i nomi di cinque dirigenti dell'Anas. Quanto accaduto quel giorno non è statà complessivamente una bella pagina per il “sistema" Stato. E il primo ad ammetterlo è il presidente dell'Azienda nazionale che si occupa della gestione della Salerno-Reggio Calabria, Gianni Vittorio Armani.

 


Presidente cose successo?

 

“La presa in considerazione della situazione metereologica sia preventivamente che a consuntivo è arrivata in ritardo. Piace sempre trovare un cattivo quando accadono vicende del genere, un responsabile a cui addossare tutta la colpa, in realtà il problema è stato un complesso di disorganizzazione e mancata programmazione, da parte di tutte le istituzioni che concorrono a gestire il problema emergenza neve. Questo complesso ha reso inevitabile il blocco e difficile lo sblocco. Ci sono anche stati atti di indisciplina nel non seguire gli ordini e le indicazioni che avrebbero ridotto le conseguenze di quanto avvenuto". Armani indica, in tal senso, precise responsabilità: “C'è stato un ammutinamento di camionisti che nella galleria Serra Spiga, sprovvisti di mezzi antineve, si sono rifiutati di uscire dall'autostrada perché aspettavano che fosse pulita, tenendo così bloccati dentro la galleria altri mezzi”.

 


L'Anas ha disposto, dopo quanto accaduto, una indagine interna. Che effetti avrà?

 
“Una serie di effetti. L'azienda ha l'obiettivo di migliorare il livello di servizio che garantisce. Noi interverremo su tutto quello che non è stato fatto o che poteva essere fatto meglio”.

 


Per esempio?


“Le esercitazioni destinate a coinvolgere anche la Polizia Stradale e la Protezione Civile. C’è stato pochissimo coordinamento con queste forze per intervenire sui blocchi da allestire all'ingresso alle strade. Molte persone sono entrate anche quando i blocchi erano già presenti. C’é stato un gravissimo ritardo nell'implementazione di queste attività. Le esercitazioni servono a far scattare per tempo le attività necessarie ad evitare quanto e accaduto il 19 gennaio”.


La Procura ha aperto un'inchiesta indagando cinque funzionari della sua Azienda, che ne pensa?


“Sono fiducioso nel lavoro della magistratura cui è stato mandata la nostra analisi e tutta la documentazione che abbiamo raccolto con la commissione d'indagine interna. Toccherà a loro fare delle valutazioni. Io come manager mi preoccupo di sistemare e riorganizzare il servizio neve affinché alla prossima nevicata non succeda la stessa cosa”.


L'A3 continua ad avere anche il problema del viadotto Italia chiuso ogni notte: quanto dovremo ancora aspettare per tornare alla normalità?


“I lavori sono in completamento. E, dopo trent'anni, non è poco. Il disagio c'è ed abbiamo cercato di ridurlo al minimo chiudendo il viadotto solo negli orari serali quando il traffico si riduce del 70 per cento. Contiamo di arrivare entro l'estate a consegnare una infrastruttura pienamente fruibile”.

 


E, più complessivamente, quando finiranno tutti i lavori sull'A3?


“L'obiettivo è chiudere entro l'anno. Riteniamo che alla fine del 2016 consegneremo una strada completamente a quattro corsie senza cantieri permanenti cosa che non è avvenuta negli ultimi 30 anni”.

 


Torniamo al 19 gennaio: è tutta colpa dell'Anas?

 
“La responsabilità è complessivamente delle strutture preposte. Ci sono miglioramenti da imporre su tutta l'organizzazione di gestione dell'emergenza. Questo è evidente. Non è nemmeno elegante scaricare, però, tutto sull'Anas: in casi come quello di gennaio ognuno ha la responsabilità d'un pezzo. E, quindi, complessivamente tutti sono responsabili. Certo, la responsabilità più grave ce l'ha chi ha bloccato l'autostrada. Non posso dire che i cantonieri dell'Anas non siano intervenuti, sporcandosi i piedi di fango. E’ evidente che tutto poteva essere organizzato meglio e, per quanto ci compete, in questo senso stiamo intervenendo".

Arcangelo Badolati (Gazzetta del Sud)

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