Sblocca Italia, Lupi: con il decreto "si fanno delle scelte"
Piano delle opere realista non ambizioso
Roma, 4 settembre 2014 – Luci accese sul decreto Sblocca Italia approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana. Continua, infatti, il dibattito sulla lista delle opere incluse - e non - tra quelle ‘sbloccate’ dal governo con semplificazioni e nuove risorse finanziarie. Rispetto all’impianto originario del decreto, alcune infrastrutture non figurano più nella mappa degli interventi strategici a livello nazionale.
La risposta è giunta direttamente dal ministro dei trasporti e infrastrutture, Maurizio Lupi, che intervenendo a Radio Anch'io su Rai Radio 1 ha dichiarato che "sono troppe" oltre 300 opere per considerarle una priorità. Lupi ha sottolineato che con il decreto Sblocca Italia "si fanno delle scelte" ed ha messo in risalto la principale novità del provvedimento.
"Per la prima volta - ha detto - viene stabilito che a determinate scadenze se le opere non sono cantierate le risorse vengono allocate su altri interventi". Ai microfoni il ministro Lupi ha difeso le misure del decreto per la realizzazione di infrastrutture pubbliche ribadendo che il governo e' stato "concreto e chi avanza delle critiche allo Sblocca Italia deve andare a leggere i provvedimenti nel dettaglio, prima di giudicare".
"Il piano per l'avvio dei cantieri con il decreto Sblocca Italia - ha continuato - non è ambizioso ma realista".
"Abbiamo fatto tesoro delle esperienze e degli errori precedenti, il principale problema -ha aggiunto il ministro- è la lunghezza dei tempi per i pareri della pubblica amministrazione". Lo Sblocca Italia, ha detto ancora, "stabilisce poteri e sanzioni per far rispettare i tempi per le autorizzazioni".
Concentrare risorse e tornare a crescere
"Dobbiamo concentrare le risorse in particolare sul recupero e la riqualificazione del territorio, sulla manutenzione straordinaria del territorio, sul grande tema della prevenzione e per le scuole" ha evidenziato Lupi.
Il ministro ha sottolineato come la "prima sfida" sia legata al fatto che "questo e' un Paese che ha tante risorse allocate e poi non le spende". "In una situazione come questa, le critiche sono un ulteriore stimolo a fare. Fare il possibile e l'impossibile perché l'Italia torni a crescere", ha concluso Lupi.
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