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Briciole di pane

Stop alla Pedemontana, il commissario sfida i giudici: Multe? Non fermo i lavori

Pedemontana, dopo il secondo stop del Tar il commissario Vernizzi non ferma i lavori

Venezia, 9 febbraio 2012 - "Bloccare il cantiere della superstrada Pedemontana? Non ci penso proprio". E' la reazione di Silvano Vernizzi, commissario straordinario per la realizzazione della futura arteria fra Treviso e Vicenza, alla notizia di un nuovo «stop» ai lavori imposto da una sentenza del Tar Lazio: con Vernizzi si schiera anche l'assessore veneto alla Mobilità Renato Chisso, d'accordo sulla decisione e sulla prova di forza. E alla domanda «non teme conseguenze penali» il commissario è altrettanto esplicito: «Non sono minimamente preoccupato. Se credono, i comitati facciano un esposto». Nei giorni scorsi il tribunale laziale, primo grado del giudizio amministrativo, ha emesso sentenza favorevole al Comune di Villaverla, nel Vicentino, contro l'opera annullando di fatto la dichiarazione di emergenza traffico nelle due province e la nomina governativa del commissario straordinario.

E' il secondo «stop» in pochi mesi: a dicembre il Tar si era espresso in modo analogo sul ricorso di un singolo espropriato di Loria (Treviso), Patrizio Zen. La sospensiva del Tar era stata a sua volta poi sospesa dal Consiglio di Stato, cui la Regione è ricorsa e da cui si attende a breve una sentenza finale. «Speriamo che con quella vicenda si chiuda - osserva Vernizzi - A mio avviso il Tar, prima di esprimersi di nuovo, avrebbe dovuto attendere che si pronunciasse l'organo di secondo grado». Secondo i legali di Villaverla la nuova sentenza di primo grado è immediatamente esecutiva e comporterebbe, per essere sospesa, un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato: «Io i lavori non li blocco - avverte Vernizzi - lo dico subito». E difatti i cantieri dell'opera, 95 chilometri in project financing (costo stimato 2,3 miliardi di euro) fra Spresiano (Treviso) e Montecchio Maggiore (Vicenza), continuano a restare aperti.

Vernizzi dal canto suo incassa pure il pieno assenso della Regione: «Sono assolutamente d'accordo - assicura l'assessore regionale Renato Chisso - il commissario ha letto la sentenza e se lui ritiene di andare avanti ha tutta la nostra copertura». A procedere tra l'altro sono proprio gli interventi nell'area di Villaverla e Sarcedo, cioè il primo stralcio di progettazione esecutiva approvato dalla Regione. Prevedibilmente, la decisione di non fermare le ruspe fa andare su tutte le furie i comitati vicentini. Se Egidio Bicego, ex sindaco di Villaverla (Comune nel frattempo commissariato), già l'altro ieri aveva avvertito che in caso di mancato blocco procederà alle vie legali, ieri il gruppo di comitati Covepa, lo ha ribadito: «Riproporremo la denuncia-querela alla Procura che avevamo già presentato dopo la prima sentenza, visto che già allora il cantiere non si era fermato - dichiara Massimo Follesa in rappresentanza dei comitati - se non c'è il blocco il commissario incorre nell'articolo 650 del codice penale, quello che punisce l'inosservanza delle disposizioni giudiziarie».

A chi glielo cita, Vernizzi replica di non essere «minimamente preoccupato. Queste sono cose dei comitati: se vogliono, che facciano un esposto all'autorità giudiziaria». La pena prevista dal codice prevede tre mesi di carcere commutabili in una multa di qualche centinaio di euro. I comitati insistono: «La cosa più sensata - riprende Follesa - sarebbe un blocco dei lavori almeno fino al secondo grado. Nel frattempo comunque noi scriveremo a sindaci e prefetti delle due province perché facciano rispettare quanto disposto dal Tar ». Sulla vicenda ritorna anche Patrizio Zen, il ricorrente di Loria: «Le leggi vanno rispettate. I semplici cittadini sono sempre tenuti a farlo, sia che si tratti di una sentenza sia che si tratti di pagare il canone Rai».

di Andrea Alba (Corriere del Veneto)