Torino-Lione ineluttabile, non farla costerebbe miliardi di euro
Appello alla "pacificazione" in Valsusa
Torino, 16 marzo 2015 - Non fare la Nuova Linea Torino Lione (NLTL), potrebbe ormai costare miliardi di euro. A dirlo è stato Mario Virano, Direttore generale di Telt (la Tunnel Euralpin Lyon Turin, la neonata società italo-francese incaricati di realizzare la parte transnazionale dell’opera), nel corso di un incontro con la stampa subito dopo la prima riunione del Cda della stessa Telt. “La mancata realizzazione della Torino-Lione – ha spiegato Virano -, porterebbe ad una perdita per il sistema complessivo Italia, Francia ed Europa di oltre 20 miliardi di euro”.
Virano ha anche spiegato che si sta “realizzando un pezzo fondamentale della metropolitana d'Europa” e che il valore dell'import-export del corridoio est-ovest ammonta a circa 150 miliardi di euro.
“Abbiamo voluto iscriverci nella continuità assicurata da diversi anni dalla precedente società Ltf e avviarci in una nuova tappa verso un nuovo percorso”, ha detto invece il presidente Hubert du Mesnil parlando della nuova società. Mentre Virano ha commentato spiegando che “la decisione di due governi e dell'Europa di procedere all'attuazione concreta e alla gestione di quest'opera credo che siano fondate e comprensibili dal buon senso. Siamo consapevoli e convinti che la giornata di oggi, che segue quanto avvenuto a Parigi poche settimane fa, segni l'ingresso operativo per la realizzazione dell'opera”.
L’occasione del primo Cda della nuova società, è servita anche per fare alcune precisazioni circa il calendario dei lavori e il tema degli appalti oltre che del “clima” in Valsusa.
Il calendario dei lavori. “Il blocco principale dei lavori – ha spiegato Virano -, per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione” verrà eseguito “nel 2017”, mentre “nel 2016 verranno fatti i lavori preparatori e le attività preparatorie, come espropri, eliminazione delle interferenze”. L'impegno di spesa complessivo per l'opera è di 3,06 miliardi nel periodo 2014-2020: di cui 1,28 miliardi di co-finanziamento europeo. “L'Ue ha già preso una decisione per il finanziamento al 40% - ha spiegato Laurens Jan Brinkhorst, membro del Cda in rappresentanza dell'Ue - il principio del 40% è già stato fissato, adesso il progetto verrà studiato e una decisione è attesa entro l'estate”.
La situazione in Valsusa. Telt ha deciso di “rivolgere un appello a chi è contrario”, ha ancora spiegato Virano, un “messaggio positivo di pacificazione”, che nelle prossime ore diverrà un documento per le comunità locali: “Nel pieno rispetto delle divergenze si avvia come primo passo una fase di deradicalizzazione del confronto”.
“Riconosciamo piena legittimità alle critiche, purché avvengano su un terreno di legalità, ma esprimiamo l'interesse e la disponibilità a sviluppare un dialogo, per vedere se insieme possiamo creare un lavoro che nel riconoscere le diversità possa produrre risultati positivi nell'interesse della comunità. Bisogna sbloccare una situazione in cui esiste un malessere per questa radicalizzazione. Noi sentiamo un grande senso di responsabilità, riteniamo che tocchi a noi creare il fatto nuovo”.
“Nessuna persona di buon senso – ha sottolineato il Direttore generale -, può ritenere che oggi la Torino-Lione non si faccia. La realtà si sta concretizzando: qualcuno può credere che si possa ancora bloccarla, ma l'unica alternativa possibile è impedire che quest'opera si realizzi: ma l'opera si fa e quindi che senso ha mantenere aperta come unica opzione il boicottaggio?”.
La vigilanza sugli appalti. Circa il tema degli appalti e della vigilanza su di essi, Virano ha poi affermato che “dobbiamo essere vigili, chi ci controlla deve essere più vigile di noi, però operiamo in una cornice che offre oggettivamente delle garanzie”. Telt – è stato quindi sottolineato - è soggetta ai controlli delle Corti dei Conti di Italia, Francia e Ue, ciascuna con giurisdizione sulla totalità delle attività. Telt lavora in “una logica bi-nazionale”, ciò comporta il fatto che non vi siano non ci sono appalti “in Ialia o in Francia, ma c'è un unico soggetto che appalta con le tesse procedure in Italia e in Francia” Virano e il presidente Hubert du Mesnil hanno quindi rcordato che è prevista la costituzione di una Commissione contratti, per metà italiana e per metà francese, per verificare la qualità e regolarità dei contratti. “La commissione è in corso di nomina - ha detto du Mesnil - e tra qualche settimana sarà operativa”.
E' invece già scritto il Regolamento contratti, frutto di un “lavoro durato mesi, che ha raggiunto risultati molto interessanti basati sulla capitalizzazione dell'esperienza italiana”, ha spiegato Virano, precisando che nell'accordo alla base della società avviene un "fatto assolutamente nuovo a livello europeo, due Stati concordano nell'individuare il pericolo di infiltrazioni mafiose e individuano uno strumento con cui dare risposte, appunto il Regolamento contratti”.