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Briciole di pane

Trasporti, Camanzi: l'Autorità ha cambiato il quadro del settore

Il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti: "nuovo modello univocamente orientato a perseguire l'efficienza produttiva delle gestioni"

Roma, 15 luglio 2015 – Gli interventi dell’Autorità dei trasporti “hanno cambiano il quadro della regolazione economica” del settore. È quanto ha affermato ieri il presidente dell'Authority, Andrea Camanzi, illustrando il Rapporto annuale al Parlamento dell'Autorità, presso la Sala Capitolare del Senato.

Camanzi ha sottolineato che il risultato è un “nuovo modello univocamente orientato a perseguire l'efficienza produttiva delle gestioni. Il contenimento dei costi per gli utenti e condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture: obiettivi questi che il legislatore ha espressamente affidato all'Autorità”.

Il presidente ha quindi rivelato che l'Autorità, nel complesso, ha ricevuto e riscontrato più di 300 tra reclami in seconda istanza e altre segnalazioni relative a tutte le modalità di trasporto, “reclami e segnalazioni che sono la punta dell'iceberg delle insoddisfazioni dei passeggeri”.


Anche in tempi di crisi no a deroghe alle regole

“In tempi di crisi – ha proseguito Camanzi nel suo intervento – la strada maestra non può essere quella delle deroghe alle regole. Bisogna invece saper resistere alla tentazione di fare dei passi indietro e di abbassare l’asticella del cambiamento, magari sovrascrivendo per alcuni settori l'impianto generale della regolazione indipendente voluta dal legislatore nel 2011. Purtroppo non sempre è stato così, come rilevato dall'Autorità in più occasioni”.

“Questo riteniamo sia stato il caso del decreto legge 133/2013, il cosiddetto Sblocca-Italia, che ha, tra l'altro, rivisto poteri e procedure in materia di autostrade ed aeroporti – ha quindi precisato –. Le riforme producono effetti funzionali alla crescita economica se promuovono l’uso più efficiente di risorse e infrastrutture. Proroghe dei regimi di investimento a prescindere da incrementi di efficienza sottraggono risorse alla crescita della produttività dell'economia”.


Autostrade: possibili benefici dai processi di aggregazione

Passando al tema delle concessionarie autostradali, Camanzi ha affermato che il sistema, in talune condizioni, potrebbe beneficiare dai processi di aggregazione.

“Le prime evidenze empiriche acquisite presso i concessionari italiani per il periodo 2005-2014 – ha spiegato – mostrano l'esistenza di economie di scala, seppur non molto marcate. Ne consegue che, dal punto di vista della produttività complessiva, il sistema attuale potrebbe, in talune condizioni, beneficiare di aggregazioni”.


Ferrovie: attenzione al recepimento della direttiva Ue sul mercato unico ferroviario

Altro tema affrontato dal presidente dell’Autorità è il provvedimento, varato dal Governo, di recepimento della direttiva europea sul mercato unico ferroviario denominata “Recast”.

“In fase di privatizzazione – ha detto in proposito – non può essere sottovalutata l'importanza che il pedaggio per l'uso della infrastruttura sia determinato sulla base dei soli costi pertinenti ed efficienti a garanzia dell'assetto competitivo del mercato, della corretta valorizzazione degli asset e della remunerazione del capitale investito”. “Dal Parlamento e dal mercato si sono levate voci preoccupate e proposte di rimedi, che auspichiamo vengano ascoltate” ha affermato.


L'Authorità è "nata magra", in tempi di spending review

Le ultime considerazioni riguardano la struttura stessa dell’Authority. Camanzi ha sottolineato che l'Autorità di Regolazione dei Trasporti è “nata magra”, in tempi di spending review, e non c'è bisogno che sia messa a dieta.

A tal proposito, ha ricordato che l'Autorità “ha una struttura di costi fissi molto bassi, nessuna indennità integrativa di amministrazione, un sistema di 'performance management' curato da un nucleo di valutazione interamente indipendente e ha adottato un codice etico”. “La pianta organica – ha poi concluso – è di sole 90 unità, non si pagano affitti e i costi per consumi sono connessi solo con l'uso delle postazioni di lavoro”.

MM