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Briciole di pane

Ue, Kallas: "Gli investimenti infrastrutturali si finanzino introducendo più pedaggi"

La proposta del commissario ai Trasporti Ue per sostenere la rete europea che "si sta sgretolando"

Bruxelles, 17 settembre 2013 - Con i bilanci pubblici sempre più ridotti e vincolati a patti di stabilità, gli investimenti nelle infrastrutture stradali stanno diminuendo in tutta l'Unione europea. Ma le nostre strade hanno bisogno non solo di allargarsi e migliorare, ma anche di una continua manutenzione. E per finanziarla la soluzione potrebbe essere quella di aumentare i collegamenti a pedaggio. È l'idea che ha lanciato il commissario ai Trasporti dell'Ue, Siim Kallas, intervenendo ieri in un dialogo con la International Road Transport Union (Iru). “Abbiamo bisogno di trovare nuovi mezzi di finanziamento delle infrastrutture. La soluzione suggerita da pianificatori dei trasporti su strada è un pedaggio” ha affermato Kallas, questo perché “con sempre più i bilanci pubblici vincolati, siamo convinti che il futuro del finanziamento delle infrastrutture sia far pagare gli utenti per l'uso della strada - proprio come i treni pagano diritti di accesso e gli aerei pagano tasse aeroportuali”. Una proposta certo forte su un argomento “politicamente molto sensibile” e che non a caso il commissario non ha fatto in una occasione ufficiale. Ma tant'è che l'idea rimane e la personalità che la propone non manca certo di autorevolezza.
Kallas è consapevole che “l'Europa ha bisogno di collegamenti di trasporto regolari e bene mantenuti per stimolare la crescita economica e creare più posti di lavoro”, mentre oggi “la rete delle infrastruttura sta cominciando a sgretolarsi senza investimenti”. Ed è proprio questo uno dei “maggiori problemi da affrontare” secondo il commissario che ha spiegato che “ gli investimenti pubblici in infrastrutture sono in calo dal 1970”, e quest'anno, addirittura, “per la prima volta, la Cina sta spendendo di più sulle strade che l'Ue”. Tutto questo “ non solo è in contrasto con la nostra filosofia 'Connecting Europe'. È anche una questione di vita o di morte, visto che lo stato di riparazione delle strade dell'Unione ha un impatto diretto sulla sicurezza stradale”.
Ma i problemi non si limitano a questo, per Kallas bisogna affrontare anche quello dell'accesso ai mercati del trasporto stradale, perché “questo è uno dei pochi settori dei servizi nel mercato unico dell'Ue in cui l'accesso è ancora fortemente regolamentato e limitato” e ciò ostacola “l'efficienza economica” e “va contro lo spirito del mercato unico”.
Un altro “problema enorme” è poi la congestione che “costa a imprese e cittadini, l'equivalente dell'1% di tutto il Pil annuo dell'Ue. Nelle zone più densamente costruite addirittura al 2%”, “sono soldi con cui si potrebbe pagare l'intero bilancio dell'Ue e anche di più”, avverte Kallas.
Infine il trasporto merci su strada, “dove non siamo ancora adeguatamente preparati per far fronte alla crescita prevista per i prossimi anni” ammette il commissario. “Stiamo lottando – dice - solo per gestire gli attuali livelli di domanda in modo sostenibile ed efficiente delle risorse. Con milioni di camion che viaggiano ogni giorno sulle strade sature d'Europa”. Tutto ciò non fa altro che farci capire che “dobbiamo migliorare la situazione”, e, conclude Kallas: “Dobbiamo agire ora”.
 

Lorenzo Robustelli