Abbattuto l'ultimo diaframma del secondo tunnel del Frejus
Scavo terminato dopo circa mille giorni di lavoro. Fra tre anni l'apertura al traffico

Torino, 17 novembre 2014 - L’ultimo diaframma della seconda canna del Traforo autostradale del Frejus è caduto oggi alle 11.00 del mattino (un momento dell'evento nella foto La Stampa), dopo poco più di mille giorni dall’inizio dei lavori. Ad assistere alla manifestazione, il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi.
L’opera – che diventerà a tutti gli effetti la seconda galleria autostradale del Frejus -, è un tunnel di 13 chilometri e sarà effettivamente pronta all’uso fra tre anni: adesso, infatti, partiranno i lavori per gli impianti e strutture di servizio. Il tunnel è costato meno sul versante italiano che su quello francese. In Italia, infatti, sono stati spesi 102 milioni di euro, in Francia quasi 156. Partiranno invece adesso gli appalti per gli allestimenti degli impianti (la delibera Cipe fissa in 204 milioni il costo complessivo dei lavori lato Italia). Secondo le previsioni entro la fine del 2019 la seconda galleria sarà aperta al traffico rispettando le direttive comunitarie delle gallerie inserite nella rete Ten.
L’inizio dei lavori della seconda canna del Frejus autostradale era stato all’inizio di luglio 2011, stando alle informazioni circolate in coincidenza dell’evento dell’abbattimento dell’ultimo parete della galleria, la talpa ha impiegato 580 giorni per scavare i 6.495 metri del late francese; senza fermarsi, poi, la macchina ha proseguito per il lato italiano lavorando altri 504 giorni per coprire i restanti 6.353 metri. La seconda galleria corre parallela a quella già in esercizio e ad essa sarà unita da una serie di rami di collegamento in cui sono situati gli impianti e i rifugi di emergenza. Conclusi i lavori di scavo grezzo, adesso la talpa sarà spostata a Bardonecchia, entro due settimane inizierà il suo smontaggio che occuperà circa tre mesi.
Dal punto di vista storico, quanto avvenuto oggi ricalca l’abbattimento del precedente diaframma dell’attuale galleria già in servizio. L’11 maggio del 1979, infatti, si era svolta una cerimonia simile con l’allora presidente del Consiglio italiano, Giulio Andreotti, e quello francese Raymond Barre.