Anche Tem strizza l'occhio al Fondo Strategico
Via ai cantieri per l'infrastruttura milanese. Parla l'ad Marano, aumento di capitale complesso ma sono già pronte le alternative
Milano, 24 maggio 2012 – Partono ufficialmente i lavori della tangenziale est esterna di Milano. La data di avvio dei cantieri è stata spostata solo di qualche giorno (dall'8 all'11 giugno) di modo che tutte le autorità potessero intervenire. «Non abbiamo solo firmato il contratto con i costruttori, ma anche il term sheet per il finanziamento ponte da 120 milioni che ci garantisce una copertura finanziaria adeguata per i prossimi mesi», spiega a MF-Milano Finanza il nuovo amministratore delegato, Antonio Marano, che tra l'altro ipotizza il coinvolgimento nell'opera di investitori istituzionali. Come il Fondo Strategico Italiano.
Domanda. Si dice che chiudere il prestito con le banche non sia stato semplice.
Risposta. Il fatto è che siamo in una fase strutturale di deleverage, che vale per il sistema e anche per gli istituti di credito.
D. Dovrete ricapitalizzare la società di altri 120 milioni entro il gennaio 2013. Gli azionisti saranno in grado di far fronte a questo impegno?
R. Ho ricevuto messaggi rassicuranti in proposito.
D. Eppure la galassia della Provincia, che comprende Serravalle, azionista di Tem, sta affrontando delle difficoltà.
R. Sono consapevole di quelle che potrebbero essere gli eventuali problemi nel reperire l'equity. Ma stiamo lavorando a ipotesi alternative che ci consentano di progredire con i lavori. Gli impegni che abbiamo sono stringenti.
D. Quali sono queste alternative?
R. Per esempio stiamo studiando la nuova normativa Isvap sulle assicurazioni che dovrebbe prevedere per questi soggetti la possibilità di fare investimenti in società infrastrutturali contabilizzandoli come riserve tecniche. La Tangenziale Esterna potrebbe essere un'apripista per l'Italia in questo senso. Tra l'altro la stessa possibilità esiste per i fondi pensione. Tutti soggetti che potrebbero investire in opere infrastrutturali. Attualmente però manca l'offerta e noi ci stiamo attrezzando. Ma ci sono anche altre alternative.
D. Può fare qualche esempio?
R. È possibile pensare alla cartolarizzazione del project financing o all'utilizzo dei project bond. Perché non ipotizzare per esempio un bond retail per finanziare la Tem? Molti dimenticano che la linea 1 della metropolitana di Milano fu sostenuta da un prestito popolare.
D. Esiste anche la possibilità di aprire il capitale a nuovi investitori. Ci state pensando?
R. Mancano soggetti che abbiano una mission specifica. C'è F2i, che però si è focalizzata più su attività di clustering. Oggi si sta muovendo il Fondo Strategico Italiano, ma il Paese dovrebbe contare su più società di questo tipo.
D. State dialogando con il Fondo Strategico?
R. Ci siamo incontrati ed è una delle possibilità che stiamo prendendo in considerazione.
D. Quando si capirà se l'azionista di riferimento potrà sostenere l'aumento di capitale?
R. La deadline direi che sarà novembre. Per quanto riguarda il finanziamento di medio-lungo termine dell'opera, auspicherei di chiuderlo entro la fine dell'anno, al più tardi a febbraio 2013.