E55, il ministro Lupi: «Vi spiego perché l'Orte-Mestre diventerà una realtà»
L'intervista del quotidiano Il Resto del Carlino al ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Ravenna, 13 dicembre 2013 – Ministro Lupi, cosa la rende sicuro che questa volta il cantiere per la Orte-Mestre si aprirà? In passato agli annunci non è seguito l'avvio dei lavori.
«La sicurezza mi viene dall'approvazione del Cipe, che è giunta in seguito a un'altra delibera, sempre del Cipe, che determinava le linee guida sulla defiscalizzazione delle opere in project financing e che impone condizioni tali per cui anche quello avviato per la Orte-Mestre può essere definito un processo certo».
Conferma il bando di gara internazionale per il 2014 e la posa della prima pietra nel primo trimestre 2015?
«C'è una road map ben definita, con i passaggi della delibera Cipe in Corte dei conti prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista a febbraio. Di lì il concedente ha trenta giorni per pubblicare il bando di gara internazionale, e siamo ai primi di aprile. Poi 6 mesi per l'affidamento. L'avvio dei cantieri per gli espropri sarà nei primi mesi 2015 e l'inizio lavori nei primi mesi del 2016».
Quale pensa possa essere la scansione di realizzazione dell'opera? Si inizierà con l'adeguamento della attuale E45 o si partirà subito con il tracciato nuovo da Ravenna verso nord?
«La road map prevista, e che noi auspichiamo si realizzi, prevede prima l'intervento sulla tratta Orte-Cesena-Ravenna».
Secondi alcuni tecnici, rispetto ai tempi in cui venne presentato il progetto, sono cambiate due condizioni: è diminuito il traffico veicolare e l'accesso al credito per le imprese costruttrici è sempre più difficile. L'intervento è ancora attuale?
«La diminuzione del traffico ha due cause: la recessione e il degrado dell'attuale E45. Se i criteri per i nostri investimenti fossero questi sei anni di crisi dovremmo chiudere tutti i cantieri e rinunciare allo sviluppo e alla crescita. Non può essere così. Anzi, dobbiamo attrezzarci per cogliere la ripresa quando verrà e colmare il nostro gap logistico e infrastrutturale. Quanto al degrado dell'attuale superstrada, i costi di manutenzione stanno diventando eccessivi e non risolutivi. Serve un intervento più radicale».
L'ambiente: saranno adottate misure particolari per la salvaguardia ambientale?
«Il progetto ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale dal ministero dell'Ambiente, cui hanno contribuito, ripeto, i pareri delle cinque regioni interessate. Sono previste ovviamente, come sempre perle grandi opere infrastrutturali, opere di riqualificazione del territorio impropriamente chiamate, il termine e il concetto non mi piacciono, “opere di compensazione”».
L'intervento ha tra gli altri il pregio di ridurre il traffico pesante della Romea. Si potrà arrivare a vietare a questi veicoli di percorrere la statale?
«La mia filosofia non è quella dei divieti ma di rendere conveniente l'alternativa».