Il «boom» della Lombardia, 370 km di nuove autostrade
Dalla Brebemi alla Tem, investimenti per 11,5 miliardi. I progetti prevedono quasi un raddoppio della rete nei prossimi anni
Milano, 27 giugno 2012 — Alcune in costruzione, altre in attesa del via libera o in cerca di finanziamenti, altre pronte sulla rampa di lancio. Per le nuove autostrade lombarde i prossimi dieci anni — crisi permettendo — saranno quelli decisivi. Anni destinati a segnare uno sconvolgimento profondo: 370 chilometri di asfalto andranno ad aggiungersi ai 560 già esistenti. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, i tracciati si incroceranno solcando impietosi le campagne, devastando campi, risaie, boschi, aziende agricole, parchi naturali. Con corollario di tangenziali, cavalcavia, mega svincoli, paesi tagliati in due. Ma davvero la Lombardia ha bisogno di questo scempio? Le nuove autostrade sono tutte indispensabili? E i benefici saranno superiori ai danni?
Uno dei progetti più avanzati è quello della Pedemontana, che dovrebbe essere completata nel 2015: 87 km di autostrada (comprese le tangenziali di Como e Varese), più 70 di viabilità locale, per collegare l'aeroporto di Malpensa a quello di Bergamo Orio al Serio risparmiando mezz'ora. Costo: 4,1 miliardi.
Per la Brebemi, destinata a unire Milano a Brescia, doppiando a Sud il tracciato della A4 a quattro corsie, i lavori sono al 42%. Realizzata sempre in project financing, costerà 2,4 miliardi per una lunghezza di 62 km, più 35 di viabilità ordinaria. Sarà collegata entro il 2017 a Bergamo da Treviglio con un'altra contestata autostrada (13 km) da 300 milioni, che grazie a altri 5 km sarà saldata, a Nord, con la Pedemontana. A Ovest si allaccerà invece alla Tem, la tangenziale esterna milanese i cui lavori sono iniziati nei giorni scorsi: 32 km (da Agrate a Melegnano) che costeranno 1,7 miliardi e la concessione durerà ben 50 anni. Un bis dell'attuale tangenziale Est che — duplicando il collegamento tra A4 e A1 — dovrebbe servire ad alleggerire la pressione sulla metropoli unendo tra loro anche Paullese, Cassanese e Rivoltana, e attraversando 34 Comuni.
Poi c'è il capitolo della Broni-Mortara, che nel progetto prosegue in territorio piemontese sino a Stroppiana. Uno sfregio di 51 km cui se ne devono aggiungere 31 di svincoli vari, realizzato tutto in rilevato con l'impiego di 13 milioni di metri cubi di materiale di cava. Contro quest'opera (la cui valutazione di impatto ambientale è all'esame dei ministeri competenti) si è creato un vasto fronte del no che si batte per mettere in luce l'inutilità dell'autostrada a fronte dei gravissimi danni che provocherebbe all'ambiente nel territorio che è il maggior produttore di riso europeo.
Infine, c'è pronto il progetto della Cremona-Mantova, con la concessione già affidata a «Stradivaria spa», la cui maggioranza è di «Centropadane» che, se vincerà la gara per il rinnovo della concessione, dovrà costruire anche il terzo ponte sul Po a Cremona, una controversa bretella di 10 km del costo di 220 milioni. La Cremona-Mantova avrà un piccolo tratto in comune con la Tirreno-Brennero (Ti.Bre), corridoio plurimodale già affidato in concessione all'Autocamionale della Cisa. Il tracciato lombardo sarà di 52 chilometri e costerà 1,17 miliardi.