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Briciole di pane

Investire sul clima è una priorità: cresce ancora l'impegno della Bei

Rapporto Energia e Ambiente

Milano, 21 marzo 2011 -  Investire sul clima è una necessità per il nostro futuro. E così anche la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha aumentato a ben diciannove miliardi di euro i finanziamenti per i progetti di sostegno all'azione a favore del clima, che rappresentano una quota eccezionale del 30% dei prestiti concessi nell'Unione europea. L'aumento è assai significativo, visto che l'anno scorso il plafond si era fermato a sedici miliardi. La notizia è molto importante per un'azione che ha lo scopo di promuovere la crescita sostenibile e la creazione di un futuro a bassa emissione di anidride carbonica in Europa.
I progetti che rientrano nell'azione a favore del clima da parte della Bei sono focalizzati principalmente sull'energia (rinnovabili e efficienza energetica) ed i trasporti sostenibili. La Banca è riuscita con successo ad aumentare, nel suo portafoglio prestiti, la quota degli investimenti destinati ai progetti nei settori delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che sono riusciti ad ottenere crescite assai importanti, rispettivamente più di sei miliardi e più di due miliardi nel 2010. I piani d'azione nazionali perle energie rinnovabili hanno svolto un significativo ruolo di vettore ai finanziamenti in questi settori e tutte e tre le tecnologie emergenti (eolica, solare e biomassa) hanno potuto beneficiare del sostegno della Banca. Nel settore dei trasporti, la Bei continua invece ad adoperarsi in maniera significativa nella promozione della messa a punto dei veicoli elettrici.

Anche i paesi al di fuori dell'Unione Europea hanno potuto ottenere dalla banca finanziamenti diretti a sostenere l'azione a favore del clima nel 2010 per una cifra di ben due miliardi di euro. E per il prossimo triennio le previsioni della Bei sono quelle di aumentare in maniera considerevole il suo contributo. Alla base c'è l'attuazione del concordato aumento di 1,5 miliardi di euro del Fondo per la sostenibilità energetica che raggiungerà un portafoglio complessivo di4,5 miliardi. A questo bisogna anche aggiungere il proposto mandato da 2 miliardi di euro perle operazioni a favore del clima, che è in questi mesi in fase di negoziazione con il Parlamento europeo ed il Consiglio.

Questi progetti dimostrano come la banca sia davvero un attore fondamentale per coadiuvare l'Unione Europea nel raggiungimento degli obiettivi di tutela ambientale al di fuori dell'Europa. In un prossimo futuro la Bei sarà anche all'opera per sostenere la realizzazione della strategia "Europa 2020", che coordinagli obiettivi dell' azione a favore del clima dell'Unione e di quelli di politica estera. La Banca Europea per gli Investimenti continuerà a erogare finanziamenti di lungo termine e competenze tecniche, adoperandosi anche nella messa a punto di nuovi strumenti che permettano di offrire una maggiore capacità di assunzione del rischio nei settori prioritari quali le infrastrutture e le piccole e medie imprese.

L'utile netto della banca è infatti arrivato nel 2010 a 2,1 miliardi di euro ed i prestiti complessivi hanno raggiunto 72 miliardi di curo: di essi 63 miliardi sono rimasti all'interno dell'Unione Europea e 9 sono finiti all'esterno, dando un contributo decisivo alla realizzazione di ben 460 grandi progetti. L'andamento di queste cifre conferma il progressivo rientro sui livelli di finanziamento precrisi e l'adeguamento delle operazioni della Banca al nuovo contesto economico. La Bei ha anche continuato a fornire un contributo di primissimo livello alla ripresa europea, avendo completato nel corso dell'ultimo triennio un pacchetto di sostegno supplementare da 61 miliardi di euro, ben 11 miliardi in più di quanto era stato inizialmente stanziato.

Le principali beneficiarie di questo importante contributo sono state le piccole e medie imprese europee e le zone meno sviluppate nel continente: per loro infatti l'accesso ai finanziamenti sarebbe stato particolarmente complicato in un periodo di pesante crisi economica. Negli ultimi tre anni sono state circa 160mila le piccole e medie imprese che hanno potuto servirsi delle risorse della Banca di Investimento Europa mentre i progetti finanziati nelle zone europee più arretrate sono stati 430.

Luca Palmieri (Fonte La Repubblica Affari & Finanza)