Pedemontana veneta senza più ostacoli
Il Tar non ferma i lavori. Atteso la prossima settimana il via libera dal Consiglio di Stato
Treviso, 18 gennaio 2011 – Il Tar del Lazio non frena la Pedemontana. È questa la certezza della Regione Veneto a fronte della sentenza con cui il tribunale amministrativo, alla vigilia di Natale, ha riconosciuto la legittimità del ricorso di un privato di Loria (Tv) contro la dichiarazione dello stato di emergenza della mobilità nel territorio di Treviso e Vicenza firmata dal premier Berlusconi nel 2009, invalidando non solo le proroghe alla delega di poteri al Commissario straordinario Silvano Vernizzi, ma anche le determinazioni assunte dal commissario stesso nell'approvare il progetto definitivo a settembre 2011.
«Al momento non abbiamo ancora ricevuto la notifica della sentenza - riferisce lo stesso Vernizzi -, ma la richiesta di sospensiva è già stata firmata. Nel momento in cui potremo prendere visione della sentenza e delle motivazioni, valuteremo con l'Avvocatura cosa fare. Nel frattempo, però, abbiamo già presentato un controricorso al Consiglio di Stato e pensiamo che la pronuncia arrivi la prossima settimana».
Dunque, nessun blocco né ritardo né costo aggiuntivo per il project financing da quasi 2,4 miliardi di euro che andrà a collegare il Vicentino (da Montecchio Maggiore) all'alto Trevigiano (fino a Spresiano) con una superstrada a pedaggio di circa 90 km. «I lavori procedono in attesa che venga superato questo empasse - prosegue Vernizzi - considerando che il Tar non avrebbe dovuto intervenire su un provvedimento del Governo di quella natura. Al di là di questo, il ricorso del privato che è stato accolto non riguarda il tracciato principale, ma una parte della viabilità accessoria. Dunque non dovremmo avere ostacoli al progetto». E lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato battaglia per difendere la necessità urgente dell'intervento sulla viabilità nella fascia pedemontana.
La sentenza del Tar laziale - che pure risulta motivata dai rilievi mossi ad un eccessivo utilizzo della decretazione d'urgenza, annoso problema per l'Italia - non ha mancato di suscitare reazioni forti, soprattutto in ottica di politica di sviluppo per il territorio. La Cna trevigiana, ha espresso il proprio sostegno al ricorso in Consiglio di Stato e anche la Cisl della Marca è scesa in campo a favore del partito anti-stop ai lavori. Durissimo anche l'intervento del presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat che, commentando a caldo la sentenza, ha dichiarato che «i legittimi rilievi della giustizia amministrativa non possono scontrarsi, ancora una volta, con le necessità urgenti delle imprese e dell'economia veneta». Secondo il presidente degli industriali, infatti, «è evidente che l'utilizzo degli strumenti straordinari di urgenza sia un'anomalia nel nostro Paese, ma è altrettanto innegabile che l'immobilismo e i tempi biblici delle procedure hanno reso la Pedemontana un'opera urgente per questo territorio».
Per paradosso, poi, proprio sulla Pedemontana la Regione era riuscita a promuovere un accordo quadro sugli espropri con le associazioni di categoria per superare la sentenza dei giudici costituzionali che avevano dichiarato l'illegittimità del valore agricolo medio per determinare l'indennità agli espropriati – 2.843 soggetti coinvolti per un totale di 7,8 milioni di metri quadrati. «Grazie al lavoro di concertazione – sottolinea il presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza – si è giunti allo studio di nuovi parametri che saranno in grado di riconoscere un'equa compensazione agli imprenditori coinvolti nella sottrazione di terreno».