Rebus risolto, arrivano i fondi per l'A4
Il ministro Lupi conferma la posta da 160 milioni di euro perla terza corsia: sarà inserita nella legge di stabilità
Trieste, 14 ottobre 2013 – I 160 milioni statali per la terza corsia sono più vicini. La posta, stando alle rassicurazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, è infatti inserita nella legge di Stabilità 2014, domani all'attenzione del Consiglio dei ministri. A meno di sorprese dell'ultima ora, si concretezza dunque il pronunciamento inserito nel decreto del "Fare" che considera l'allargamento della A4 opera strategica a livello nazionale.
La data del 15 ottobre era già scritta sul calendario del governo nei giorni del rischio crisi. Deroghe non sarebbero state ammesse in nessun caso, nemmeno si fosse arrivati alla caduta dell'esecutivo. Per evitare di tornare a essere un sorvegliato speciale per le autorità europee di Bruxelles, il Cdm è chiamato obbligatoriamente a varare quella che un tempo si chiamava Finanzaria e che adesso si chiama Stabilità, il provvedimento che ha il compito di definire la politica economica italiana, in vista del 2014.
I contenuti sono i più vari. In primis il taglio al cuneo fiscale e il rifinanziamento della cassa integrazione, ma non solo. Enrico Letta ha già confermato per esempio che il disegno di legge conterrà anche il piano di progressiva riduzione del debito pubblico. E ancora sono previste ulteriori misure a sostegno degli investimenti e dell'occupazione nel rispetto dei vincoli di bilancio, vale a dire con un rapporto tra deficit e Pil rigorosamente sotto la linea del 3%. Ma, tra gli articoli, dovrebbe spuntare anche la partita della terza corsia e di altre infrastrutture prioritarie.
Così come dettava il decreto del "Fare" nel passaggio in cui la A4 Venezia-Trieste, al pari del Passante ferroviario di Torino, del collegamento Torino-Ceres/Aeroporto di Caselle, della tratta ferroviaria Novara-Seregno-Malpensa e del terminale pugliese del corridoio ferroviario adriatico da Bologna a Lecce, viene ritenuta «strategica», oltre che immediatamente cantierabile, e quindi da beneficiare con risorse revocate ad altri progetti che non si sono dimostrati in grado di procedere in tempi rapidi all'avvio dei lavori. Per conoscere i dettagli della legge domani in Consiglio dei ministri bisognerà aspettare naturalmente il testo del provvedimento.
Al momento non resta che affidarsi alle informazioni romane. E, tra queste, ci sono le parole raccolte dal deputato del Pd Ettore Rosato che riferisce di aver parlato con il ministro Lupi e di avere appurato l'intenzione del governo di inserire nell'ex Finanziaria i soldi per la terza corsia. Esattamente la quota di 160 milioni che, prima di un cambio di programma, si era inizialmente ritenuto di infilare nel "Fare bis".
«Martedì c'è il Cdm - conferma Rosato -, credo che la Stabilità verrà varata già in quella seduta». Queste nuove risorse consentirebbero ad Autovie Venete di guadagnare posizioni nelle delicata e complessa trattativa con le banche per il mega-prestito da 2,3 miliardi di euro (cifra tra l'altro destinato a un ritocco all'insù) necessario a completare l'opera. Sarebbe non solo il primo intervento statale per quella che sembrava dover essere al contrario opera in autofinanziamento, ma anche un'altra iniezione di risorse in società dopo il via libera ministeriale al prestito da 150 milioni di Cassa depositi e prestiti.
Da un lato è stato scongiurato il pericolo dello stop ai cantieri nel primo lotto in Veneto e sulla Villesse-Gorizia, dall'altro si aprirebbe la possibilità di fare la voce un po' più grossa al tavolo con le banche. Come ha rilevato del resto anche il vicecommissario Pietro Del Fabbro affermando che «una società che ha già buoni parametri patrimoniali, resa ancora più solida, aiuterebbe il socio Friulia e la Regione a ridurre eventuali impegni in termini di garanzie». Non manca il ragionamento aperto sul piano B, quello del frazionamento dell'opera in più lotti. Un'altra carta da giocare per convincere gli istituti di credito a erogare i fondi necessari a continuare i lavori senza ulteriori interruzioni e ritardi.