Roma-Latina, arrivano sei offerte
Si è chiusa la prequalifica di Autostrade per il Lazio relativa alla gara dal valore di 2,7 miliardi
Roma, 20 febbraio 2012 – Si è chiusa il 9 febbraio con sei manifestazioni di interesse la prima fase del bando di gara per la realizzazione della Roma-Latina pubblicata a dicembre da Autostrade del Lazio (società partecipata al 50% dalla Regione Lazio e al 50% da Anas).
Provano a contendersi la costruzione e la gestione dell'infrastruttura sei gruppi di imprenditori tra cui figurano le maggiori aziende italiane nel campo e varie multinazionali straniere.
Bocche cucite tra i corridoi della società Autostrade, dove fanno sapere che i nomi delle aziende interessate potranno essere resi noti solo al termine della verifica dei requisiti di partecipazione, e quindi al momento dell'invio delle lettere e dell'apertura della seconda fase di gara, quella in cui i concorrenti dovranno presentare il loro progetto di realizzazione dell'autostrada.
L'invio delle lettere di invito, però, come stabilisce la delibera del Cipe con cui è stata confermata una prima tranche di finanziamento pubblico per la realizzazione dell'autostrada (468 milioni), è legato all'esito dei ricorsi al Tar presentati tra gli altri da Consorzio 2050, uno dei soci di Arcea (la società costituita nel 2003 con lo scopo di realizzare e gestire strade e autostrade del Lazio tra cui la Roma-Latina, composta al 51% dalla Regione e al 49% da soci privati, chiusa dalla Regione Lazio in seguito alle osservazioni dell'Unione europea e sostituita da Autostrade per il Lazio).
Consorzio 2050 chiede che venga riconosciuto ad Arcea il ruolo assegnatogli dalla Regione nel 2003. L'udienza è fissata al 4 aprile e, secondo quanto fa sapere l'amministratore delegato di Autostrade per il Lazio, Massimo Averardi, «siamo fiduciosi che si arrivi a una conclusione del contenzioso che ci consenta di poter proseguire la gara». Se il Tar dovesse respingere i ricorsi, resterebbero comunque in piedi le richieste di risarcimento, per mancati incassi avanzate dai soci di Arcea nei confronti della Regione Lazio (si è a lungo parlato di arbitrati da centinaia di milioni di euro).
Secondo Averardi, però, questi arbitrati non condizionerebbero il proseguimento della gara d'appalto in quanto "sono estranei" alla procedura di gara: se il Tar riconosce ad Autostrade il ruolo di concedente della Roma-Latina, «il bando può andare avanti». L'ipotesi sembra contrastare con le prescrizioni del Cipe che, con la delibera 88 del 2010 aveva stabilito che la gara potesse essere aggiudicata soltanto previa risoluzione di ogni forma di contenzioso in essere. Ma Averardi sembra essere convinto delle sue posizioni: «In caso di un parere positivo da parte del Tar — ha aggiunto — il nostro programma è far partire subito le lettere di invito. Se poi ci sarà un ricorso al Consiglio di Stato, al massimo condizioneremo l'aggiudicazione finale alla risoluzione di questo ricorso, che dovrebbe comunque avvenire abbastanza rapidamente. Intanto, in attesa della decisione del Tar, «stiamo portando avanti la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto definitivo della tratta A12-Tor de' Cenci, altra condizione posta dal Cipe per l'aggiudicazione della gara oltre alla risoluzione degli arbitrati». «Se le cose vanno come noi speriamo — spiega ancora l'amministratore delegato di Autostrade — al massimo entro fine aprile possiamo fare partire le lettere di invito. Se non ci sono nuovi contrattempi, l'opera potrà essere pronta nel 2017». In totale, la Roma-Latina ha un costo di 2,7 miliardi di euro (per oltre il 60% finanziati dai privati). La sua realizzazione produrrà circa 25mila posti di lavoro tra addetti diretti e indotto.