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Briciole di pane

Anas International a Trieste per il Vertice dei Balcani Occidentali

Il Summit, avviato nel 2014 con l'obiettivo di favorire la stabilizzazione dell'Area, quest'anno si concentra sul potenziamento della rete infrastrutturale balcanica e sul collegamento con quella europea

Dopo il Forum italo libico del 7 e 8 luglio scorsi ad Agrigento, Anas international vola a Trieste per partecipare il 12 luglio al IV Vertice dei Balcani Occidentali presenziato dai capi di Stato o di Governo di 13 Paesi, fra i quali Italia, Francia e Germania, dall'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri, Federica Mogherini e dal Commissario europeo per i negoziati per l'allargamento, Johannes Hahn.

Il Processo di Berlino o Processo dei Balcani Occidentali è stato avviato nel 2014 con l’obiettivo di favorire la stabilizzazione della regione e la progressiva integrazione europea dei sei Paesi non ancora aderenti all'Ue (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia). ll Processo è strutturato in summit annuali: quest’anno la presidenza è italiana ed è toccato al capoluogo friulano ospitare l’appuntamento.

Sotto la lente, il potenziamento della rete infrastrutturale balcanica e il collegamento con quella europea, ma anche temi come l’energia, la crescita delle Piccole e Medie Imprese, innovazione e sviluppo, mercato comune. Durante il summit è stato annunciato un nuovo pacchetto di investimenti comunitari per circa 200 milioni di euro che si aggiungono alla cosiddetta “connectivity agenda 2014-20” già dotata di un fondo di circa 1000 milioni.

Anas International, oltre ad aver fornito un supporto tecnico alla Farnesina nella fase preparatoria del vertice, ha partecipato al panel dedicato alle infrastrutture, dando il suo contributo alla discussione e alla stesura della dichiarazione finale. L’intervento ha riguardato, nel dettaglio, le nuove forme di finanziamento dei grandi progetti infrastrutturali, sempre più oggetto di interesse da parte di paesi (prima tra tutti la Cina) interessati ad estendere la propria influenza nei Balcani attraverso il prestito di capitali a condizioni molto vantaggiose.

In questo nuovo scenario Aie, al pari delle principali aziende europee, è pronta ad entrare in gioco proponendo, in un contesto regolato, i modelli di investimento di pubblico-privato già messi a punto per entrare in importanti mercati come Russia e Iran.

L’obiettivo è quello di valutarne la possibile applicazione su due progetti attualmente in fase di studio: l’Autostrada della pace tra Serbia e Albania, destinata a collegare la tratta mancante tra Nis e Pristina lunga 80 km, per un investimento complessivo di circa 900 milioni di euro; e l’Autostrada Adriatico-Ionica, il cui progetto prevede un investimento di ben 2000 milioni per la sezione più impegnativa dal punto di vista tecnico che collegherà il sud della Croazia e il nord dell’Albania passando per la Bosnia-Erzegovina ed il Montenegro.

 

Daniela Palermo