Atlantia, la Turchia torna nel mirino
Il gruppo è in gara per 1900 km di rete autostradale e due ponti a Istanbul
Milano, 5 settembre 2012 - Atlantia torna in pista per le privatizzazioni turche. Cinque gruppi - tra cui uno a cui partecipa proprio l'ex Autostrade - si sono presentati infatti per la selezione di prequalifica in una gara turca per la privatizzazione di due ponti a Istanbul per il collegamento tra Europa e Asia e otto autostrade nel Paese. Lo ha annunciato l'agenzia per le privatizzazioni (Oib), precisando che i cinque gruppi sono Vinci Concessions Holding; Zorlu Holding e OHL Concesiones; Nurol Holding, MV Holding, Alsim Alarko, Kalyon Insaat e Fernas Insaat; Autostrade per I'Italia (gruppo Atlantia), Dogus Holding, Makyol Insaat e Akfen Holding e infine Koc Holding, UEM Group Berhad, Gozde Girisim Sermayesi Yatirim Ortakligi. La gara, in sé, non è a una novità. Ha subito infatti una serie di ritardi, con il programma di privatizzazioni turco colpito dalla stretta globale dei finanziamenti che ha ridotto la capacità delle aziende di lanciare nuovi progetti. La gara, che prevede diritti operativi per 25 anni, era stata inizialmente fissata per lo scorso dicembre, ma la scadenza è stata rinviata quattro volte su richiesta dei potenziali investitori. Ora, il nuovo termine per la presentazione delle offerte è fissato per il 31 ottobre. Secondo fonti vicine alla società, «nello specifico Atlantia punta a 1900 km di rete autostradale e alle gare relative ai due ponti sul Bosforo». Per Atlantia il mercato turco è un pallino da anni, addirittura dal lontano 2005. Proprio il presidente, Fabio Cerchiai, ha ricordato infatti di recente come al gruppo interessi sì l'America Latina ma anche diversi dossier su Turchia e India». Ieri a Piazza Affari il titolo ha beneficiato della notizia chiudendo la seduta in rialzo dello 0,35% a 11,31 euro.
A fine agosto, gli analisti di Credit Suisse hanno ripreso la copertura sul titolo con giudizio positivo: outperform con target price a 17 euro, valore che implica un potenziale di upside del 47% rispetto agli attuali prezzi di Borsa. «Il titolo offre un forte valore di lungo termine, ma nel breve periodo vediamo pochi catalyst che potrebbero risvegliare l'azione» recita il report. Gli esperti sottolineano come l'ebitda di Atlantia sia resistente alla debolezza del traffico. «Per il 2012 prevediamo un calo del traffico pari all'8%, mentre l'ebitda dovrebbe scendere di solo il 4%» ha commentato Credit Suisse che si aspetta un mol flat nel 2013-2013 nonostante un traffico in flessione del 3% nel 2013 e del 2% nel 2014.