Atlantia riprova lo sbarco in India insieme a Tata
Milano - Atlantia imbocca nuovamente l'autostrada indiana, al fianco di Ratan Tata, l'imprenditore del posto alleato della Fiat. Due giorni fa il consiglio presieduto da Fabio Cerchiai, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha approvato il piano di partecipazione a un'altra gara per una concessione autostradale. Si tratta almeno del settimo tentativo nel paese asiatico dove la società italiana partecipa a circa 20 gare. In una di queste il gruppo guidato da Giovanni Castellucci avrebbe superato la prima scrematura rimanendo in corsa all'interno di 40 pretendenti. In palio c'è una concessione della durata di 30 anni di una tratta autostradale nei paraggi di Bombay della lunghezza di 100 chilometri. Atlantia ha un accordo con Tata per la partecipazione alla gara che fa parte del piano di concessione per 20 mila chilometri di strade a pagamento del paese dell'Asia meridionale. Ma anche questa volta nutre poche chance di successo. Trattandosi di percorsi brevi, i costruttori locali hanno buon gioco potendo puntare al ribasso. La strada della crescita internazionale è uno degli obiettivi prioritari indicati da Castellucci in febbraio a Londra in occasione della presentazione dei conti. Sicuramente una delle opzioni più a portata di mano è la Turchia dove la società dei Benetton sta valutando di partecipare alla maxi-privatizzazione delle tratte autostradali. La gara dovrebbe riguardare due concessioni sul Bosforo.
Risultati soddisfacenti, come evidenziato da Castellucci nel board, arrivano dal Sud America dove opera la controllata Costanera Norte che gestisce tratte in Cile, Argentina e Brasile. L'attività cilena dà profitti maggiori. Anche in Polonia, Stalexport che gestisce quattro strade a pagamento, ha una redditività in linea.
Il consiglio di Atlantia ha anche esaminato la situazione del traffico sulle autostrade che registra a luglio un calo dell'1% rispetto allo stesso periodo del 2010, con un aumento però, dei ricavi di circa il 3%.
