Atlantia vuole crescere in Brasile
Simone Filippetti (fonte: Il Sole 24 Ore)
Milano, 6 gennaio 2012 – Il Brasile chiama Atlantia. Con la partita Impregilo, che ha ripercussioni anche e soprattutto in Sud America, ancora aperta, un altro dossier si apre nel paese. A San Paolo è partita la caccia a un socio per Rodoanèl, il raccordo anulare della megalopoli San Paolo. A volere un partner è il gruppo Bertìn che di recente ha ottenuto una concessione di durata trentennale: al lavoro c'è il banco Bradesco e, secondo indiscrezioni, l'advisor avrebbe anche contattato Atlantia per sondare il suo interesse. Dopo aver costruito una fortuna nell'alimentare, con il marchio omonimo poi ceduto alla conglomerata Jbs (che scatenò una guerra contro Cremonini l'anno scorso), Bertìn ha diversificato nell'energia e nelle infrastrutture. Rodoanèl, la cui concessione è stata pagata 430 milioni di Reais lo scorso marzo, è un asset che fa gola, soprattutto per il gruppo di Benetton che ha puntato in Brasile, e in particolare proprio nell'area di San Paolo, negli ultimi anni. Sotto la guida di Giovanni Castellucci, dopo il mancato matrimonio con Abertis, Atlantia si è lanciata in un'espansione internazionale guardando con interesse proprio a quell'America Latina di cui la fusione con Abertis avrebbe dovuto aprire le porte.
Al 2009 risale l'ingresso nel Paese, con l'acquisto del 60% di Triangulo do Sul (partecipazione poi incrementata al 70% pochi mesi fa). In tandem con la famiglia Gavio, soci anche dentro Impregilo, hanno poi mosso anche sul Cile con la holding Asa-Autostrade Sud America che controlla le concessionarie Vespucio Sure Costa Nera Norte (quest'ultima gestisce una tratta autostradale di circa 43 chilometri attorno alla capitale Santiago).
Oggi Atlantia gestisce 700 chilometri di autostrade in Sud America, di cui più della metà proprio nello Stato di San Paolo. Conquistare Rodoanèl, l'arteria di smistamento del traffico cittadino di un'area urbana tra le più popolose al mondo (10 milioni di abitanti la sola città e 39 milioni l'intero Stato), avrebbe un forte senso industriale e strategico perché andrebbe a completare e rafforzare la presenza nella zona. Ma in Brasile si sta giocando anche un'altra partita, altrettanto strategica. Da qui a marzo Impregilo cambierà volto e Atlantia è sempre più l'ago della bilancia: finora defilata, ed equidistante dai due contendenti Gavio e Salini, le decisioni di Atlantia determineranno l'esito della partita. L'addio di Natale a Impregilo da parte dei Ligresti cade con un'altra scadenza. Atlantia gode di un diritto di prelazione sulla quota FonSai, pari a 60 giorni: i Benetton hanno dunque due mesi di tempo per decidere che fare. Ma la deadline verrà a coincidere con un altro appuntamento cruciale, il rinnovo del patto di sindacato.
Il sindacato che lega i tre soci Benetton-Gavio-Ligresti risale al 2007 e ha avuto una vita travagliata: i rinnovi sono sempre stati annuali perché tra i soci non c'era mai chiarezza su quali fossero le intenzioni e così nessuno voleva impegnarsi formalmente per periodi molto lunghi. L'ultimo rinnovo risale al 2009 ed è stato biennale. Il 30 luglio 2012 il patto arriva a naturale scadenza: entro quattro mesi prima, però, è necessario che ci sia un accordo sul rinnovo. Chi vuole uscire dovrà quindi dirlo a marzo, ossia parallelamente al diritto in mano ai Benetton. Prelazione e sindacato saranno due partite intrecciate.