Cina: grandi investimenti sulla Nuova via della Seta
La nuova Via della Seta è partita grazie "ai risultati positivi " raggiunti a Pechino durante il "Belt and Road Forum for International Cooperation". Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping in conferenza stampa al termine della due giorni di lavori

Il progetto del secoIo. Così il presidente cinese Xi Jinping ha presentato a Pechino il forum “Belt and Road for International Cooperation”, dove ha illustrato l'ambizioso piano cinese per la costruzione d'infrastrutture - strade, ferrovie, porti - lungo le rotte commerciali tra l'Asia, l'Europa e l'Africa. Davanti ai delegati di oltre 100 paesi - compresi 29 capi di Stato e di Governo - il presidente cinese ha annunciato che Pechino investirà altri 113 miliardi di dollari nel piano e ha chiesto una maggiore cooperazione economica nella lotta al terrorismo e nella promozione degli investimenti. I leader dei 29 Paesi hanno concordato di lavorare insieme per costruire strade, ferrovie, porti e altre infrastrutture di rilievo al fine di aumentare la connettività tra i tre continenti lungo la nuova via della Seta di mare e terra.
Oltre alla parte politica, il "Belt and Road Forum for International Cooperation" è stato l'occasione per studiare gli aspetti esecutivi del piano su cui l'Italia è "fortemente interessata" ha detto il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. A rappresentare l'Italia al summit oltre al Presidente del Consiglio e al sottosegretario al Commercio estero Ivan Scalfarotto, il presidente dell'Anas Gianni Vittorio Armani, l'ad di Italferr e direttore centrale mercati internazionali di Ferrovie dello Stato Carlo Carganico e l'ad di Cassa Depositi e Prestiti, Fabio Gallia.
Il piano per la nuova via della seta punta a coinvolgere 65 paesi mettendo sul piatto cifre da capogiro, con una leva finanziaria, lanciata nel 2014, con il Silk Road Found (China Investment Corporation- Export and Import Bank-China Development Bank), fondo da 40 miliardi. In questo quadro un ruolo determinante è affidato alla Banca d'investimento per le infrastrutture asiatiche, l'Aiib, lanciata dalla Cina nell'ottobre 2013 (e di cui l'Italia è membro fondatore), una banca di sviluppo dedicata al finanziamento di progetti infrastrutturali. A Pechino i funzionari della banca hanno avuto modo di illustrare modalità operative e settori specifici d'intervento dell'istituto nell'area asiatica con particolare riferimento al trasporto su gomma e rotaia.
L’Asian Infrastructure Investment Bank è una delle iniziative multilaterali promosse dalla Cina, attiva da oltre un anno e ora proiettata a raggiungere 77 Paesi aderenti con l'Italia tra i soci fondatori. Un grande successo per un'iniziativa che solo due anni fa muoveva i primi passi nello scetticismo generale, ma la vera novità è stata l'adesione dei Paesi dell'America Latina, prima Perù, Venezuela, Brasile, ora il Cile e la Bolivia.