In circolazione il primo bio bus della Gran Bretagna
Il mezzo ecologico collega l'aeroporto di Bristol alla città di Bath
Roma, 28 novembre 2014 - Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La legge della conservazione della massa è una delle leggi fondamentali della fisica e al giorno d'oggi è più che mai valida. Il progresso scientifico e tecnologico consente infatti di trasformare l'impensabile.
Ne costituisce un esempio il primo bio bus della Gran Bretagna che, attivo da qualche giorno, già è stato soprannominato poo bus: il bus delle feci. La sua particolarità, infatti, risiede nell'essere alimentato da rifiuti umani, non solo alimentari.
Il bus, che ha una capienza di 40 posti, collega l'aeroporto di Bristol alla città di Bath ed è in grado di percorrere oltre 300 Km con un pieno.
Il carburante di cui si serve è in effetti il biometano, ottenuto dalla lavorazione dei liquami e degli scarti alimentari. Attraverso la decomposizione di questi materiali, in un processo chiamato digestione anaerobica che avviene in assenza di ossigeno, si ottiene un gas che, una volta depurato, risulta avere la stessa composizione del biometano naturale.
Il gas viene prodotto in un impianto fognario della compagnia Wessex Water gestito dalla società esperta di energia green Geneco.
Come riportato dal quotidiano Bristol Post, Mohammed Saddiq, direttore di Geneco, ha sottolineato una particolarità di questa innovativa introduzione, un dettaglio singolare ma che fornisce un interessante spunto di riflessione. “ I veicoli a gas hanno un ruolo importante nel miglioramento della qualità dell'aria nelle città del Regno Unito – ha dichiarato - Ma il Bio-Bus va oltre, poiché è alimentato da persone che vivono nella zona, molto probabilmente quelle che salgono sul bus stesso”.
Un ciclo che si chiude, insomma. Un'idea di società che limita al massimo il suo impatto negativo sull'ambiente, poiché è in grado di rimettere in circolo quanto viene prodotto e consumato.
Quantità spesso considerevoli, che normalmente vanno perse.
Basti pensare che l'impianto di rifiuti di Bristol tratta ogni anno 75 milioni di metri cubi di rifiuti solidi umani e liquami, nonché 35.000 tonnellate di rifiuti alimentari. Con tali risorse è in grado di produrre annualmente circa 17 milioni di tonnellate di biometano. Quest'ultimo, inoltre, può rientrare nel circolo virtuoso non solo fungendo da carburante per veicoli, come il bio bus o il bio bug (un maggiolone a gas, sviluppato sempre dalla Geneco), ma può essere impiegato per alimentare le abitazioni. La produzione è infatti sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero di 8.300 case.