Ecotaxe: il governo francese si pronuncerà a giugno
Il ministro Ségolène Royal è prudente sull'annullamento del contratto con Ecomouv
Roma, 2 maggio 2014 - Il destino dell’écotaxe francese resta sospeso. Nessuna risposta certa è arrivata nell’audizione di Ségolène Royal mercoledì scorso in commissione parlamentare, ma due precisazioni sono state comunque fatte.
La prima relativa alle tempistiche. La nuova ministra dell'ecologia (dal 2 aprile la Royal è ministro dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell'energia) ha precisato che il governo deciderà solo dopo aver ricevuto il rapporto dei deputati previsto per il 14 maggio e quello, annunciato per il 27 maggio, della commissione d’inchiesta del Senato sull’annullamento del contratto con Ecomouv, la società incaricata di installare e gestire il sistema telematico dei pedaggi. “La decisione non prima di giugno” ha indicato la Royal.
La seconda precisazione riguarda invece il nome. “Basta con l’ecologia punitiva”, ha detto la socialista. Se l’écotaxe si dovrà applicare nonostante le opposizioni, ci sarà un cambio di denominazione: “non ci sarà più associazione dei termini tassa o imposta alla parola ecologia. Bisogna rendere un messaggio positivo”, ha spiegato Ségolène Royal.
Ancora incerta quindi la risoluzione del contratto con Ecomouv richiesto a gran voce, ma che potrebbe comportare ingenti penali per lo Stato.
Una delle soluzioni potrebbe arrivare dal mantenimento del dispositivo riducendo però l’area delle autostrade pedaggiate, in particolare in Bretagna dove la contestazione è più forte.
Per finanziare le infrastrutture il governo francese prevedeva annualmente dall'écotaxe 900 milioni di euro, che nell’ipotesi di un’abolizione dovranno trovare copertura alternativa. Forse attraverso la tassazione al confine dei mezzi pensati stranieri.