Fs al governo: l'Italia deve puntare sull'alta velocità negli Stati Uniti
In California il business per una linea già approvata tra San Francisco e San Diego è di 68 miliardi di dollari
Roma, 19 luglio 2012 – La torta dell'Alta velocità ferroviaria negli Stati Uniti è grande e ricca: miliardi e miliardi di dollari. Ma c'è il rischio che questo affare sfugga di mano all'industria italiana. Finmeccanica sembra per nulla interessata a intervenire con aziende come Ansaldo Sts e AnsaldoBreda, che l'attuale vertice sta facendo di tutto per vendere.
La pensa però diversamente l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, che al termine di un recente viaggio negli Stati Uniti ha fatto sapere al governo - attraverso l'ambasciatore a Washington Claudio Bisogniero - che soltanto in California il business per una linea già approvata tra San Francisco e San Diego si aggira sui 68 miliardi di dollari, di cui 2,6 già sbloccati sui quasi 16 già disponibili. Insomma, una splendida opportunità: tanto è vero che Moretti ha chiesto ufficialmente al ministro Corrado Passera di inserire un esperto (fornito da Fs) in grado di fungere da ufficiale di collegamento con la Federal Railroad Administration, l'ente federale ferroviario.
Si sa che Barack Obama, anche a fini elettorali, sta spingendo molto sul potenziamento della rete ferroviaria (davvero obsoleta) degli Usa. Si sa anche che lo scorso aprile alcuni manager di Finmeccanica avevano aperto dei colloqui con l'amministrazione Obama per cercare di entrare in un business che potrebbe avere dimensioni eccezionali. Una prospettiva che sembra non interessare al presidente/ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi. Nei giorni scorsi a Farnborough Orsi ha ribadito che questo possibile affare - che pure sarebbe manna dal cielo per Ansaldo Sts (segnalamento) e AnsaldoBreda (treni) - «non esiste».
Di opinione molto differente è invece il numero uno di Fs Mauro Moretti. Il 5 luglio scorso in Italia è arrivato Ray LaHood, il politico repubblicano segretario ai Trasporti di Obama, venuto a vedere i Frecciarossa di Fs. Subito dopo Moretti è andato negli Usa per «vendere» ai politici di Washington l'Alta Velocità all'italiana. In un incontro con l'ambasciatore Bisogniero (che ne ha riferito alla Farnesina e al dicastero di Passera), Moretti «ha rinnovato l'interesse del gruppo e del sistema ferroviario italiano» a strategie di «penetrazione del mercato americano». Chiedendo, appunto, al governo di fare il massimo per favorire questo lucroso business.