Gli europei chiedono nuove politiche per la qualità dell'aria
Quasi l'80% dei partecipanti a un'indagine Eurobarometro ritiene che l'Unione dovrebbe proporre misure aggiuntive contro l'inquinamento atmosferico
Roma, 9 gennaio 2013 – Il nuovo anno comincia con una rinnovata attenzione da parte dell’Unione europea verso la qualità dell’aria e la lotta all’inquinamento, un argomento su cui sembra necessario intervenire con maggiore incisività. Infatti, in un comunicato diffuso ieri dalla Commissione europea si legge che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, diversi standard di qualità dell'aria sono ancora ampiamente superati nelle aree più densamente popolate dell'Unione. Per questo motivo, “il 2013 sarà l’anno in cui l’attuale politica della Commissione sulla qualità dell’aria sarà riesaminata”.
Una recente indagine – l’Eurobarometro denominato Attitudes of Europeans towards Air Quality – segnala che la maggioranza degli europei (il 56%) ritiene che la qualità dell'aria sia peggiorata negli ultimi 10 anni. Un’idea radicata innanzitutto in Italia, dove l’81% del campione esprime questo parere, ma anche in Francia, Grecia, Ungheria, Romania, Spagna e Cipro, dove la percentuale si attesta tra il 70% e il 75%.
La ricerca, si legge nel comunicato, mostra una forte richiesta di ulteriori azioni a livello europeo: quasi il 79% dei partecipanti ritiene che l'Ue dovrebbe proporre misure aggiuntive per affrontare l'inquinamento atmosferico. L'indagine Eurobarometro rivela innanzitutto una diffusa insoddisfazione verso le azioni intraprese dalle autorità pubbliche per affrontare i problemi di qualità dell'aria, opinione espressa da sette europei su dieci. Inoltre, emerge un problema di comunicazione: sei cittadini europei su dieci non si sentono adeguatamente informati su questi problemi.
Le richieste dei cittadini saranno prese in considerazione dalla Commissione, nell’ambito della revisione della politica sulla qualità dell’aria dell'UE, la cui ultimazione è prevista per la seconda metà del 2013. A tal proposito, è arrivata anche la rassicurazione di Janez Potočnik, commissario europeo per l'Ambiente. "I cittadini chiedono a noi di agire – ha affermato – e risponderemo, rivedendo la nostra politica sull’aria nel 2013. Chiedono più misure in settori chiave, e una migliore informazione sull'efficacia politica. Per rispondere a queste sfide abbiamo bisogno di lavorare insieme a tutti i livelli della politica e di dare seguito con l'azione sul campo".
I cittadini esprimono preoccupazione per l'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla natura e sulla salute: in particolare, quasi 9 europei su 10 pensano che le malattie legate alla qualità dell'aria, innanzitutto quelle respiratorie e cardiovascolari, siano un problema serio. Per quanto riguarda le fonti di inquinamento, gli europei ritengono che le cause principali siano le emissioni dei veicoli (96%), l'industria (92%) e i trasporti internazionali (86%). Alla domanda su quale sia il modo più efficace per combattere l'inquinamento atmosferico, il 43% suggerisce controlli più severi delle emissioni industriali e di quelle legate alla produzione di energia: a tal proposito, sette partecipanti su dieci hanno affermato che le energie rinnovabili dovrebbero essere considerate la principale opzione energetica per il futuro. Inoltre, riscuotono un evidente consenso le automobili elettriche e ibride elettriche/benzina, che sono considerate le vetture più rispettose dell’ambiente.
Rimanendo su questo tema, alla domanda su cosa si potrebbe fare a livello personale per migliorare la qualità dell'aria, la maggior parte dei partecipanti (63%) ha detto che bisognerebbe ridurre l'uso della propria automobile. Inoltre, i cittadini ritengono opportuno sostituire le vecchie apparecchiature che utilizzano energia con modelli più efficienti (54%).
Infine, un’ultima valutazione emersa dall’indagine: circa l'85% degli europei sono d'accordo con il cosiddetto principio "chi inquina paga", per cui chi inquina deve pagare anche per i costi di impatti negativi per la salute e per l'ambiente.