I francesi riservano un'altra beffa alle Fs italiane
La neonata jv con Veolia parte in salita a causa della decisione del partner transalpino di vendere il business trasporti
Roma, 14 dicembre 2011 – Francia amara per le Fs. La neonata joint venture fra Trenitalia e Veolia dedicata ai collegamenti ferroviari internazionali (Thellò) sembra già in bilico. Il gruppo francese è fermamente intenzionato a cedere il business dei trasporti rappresentato da Veolia Transdev, proprio la controllata con cui l'italiana Fs ha siglato l'alleanza operativa.
Il servizio della compagnia italo-francese Thellò è partito solo qualche giorno fa, ma nessuno al momento può dire quale sarà il suo destino, se e quando Veolia Transdev passerà di mano. Le Fs, guidate dall'amministratore delegato Mauro Moretti, preferiscono non commentare, ma è probabile che il futuro della joint venture dipenderà molto dai risultati che riuscirà a ottenere in breve tempo.
Anzitutto occorre centrare l'obiettivo di fatturato: circa 100 milioni nella prima fase di attività. In secondo luogo, appare determinante lo sbocco in altri mercati oltre a quello transalpino. Un impegno, quest'ultimo, davvero improbo, se si tiene conto del fatto che l'esperienza di Fs in Francia non è incoraggiante: qualche anno fa, per esempio, Trenitalia e le ferrovie francesi Sncf avevano lanciato Artesia, società sciolta nei mesi scorsi senza aver registrato alcun particolare successo. Ora, dopo la decisione di Veolia di cedere la controllata Transdev, anche la nuova avventura Oltralpe parte in salita.
Non sarà facile per Thellò farsi spazio nel mercato ferroviario francese, anche perché non deve affrontare solo la concorrenza commerciale dell'incumbent Sncf. Lo dimostra l'accoglienza che ha ricevuto lunedì scorso il primo treno Thellò arrivato alla stazione Gare de Lyon di Parigi: il convoglio, partito da Venezia, ha trovato ad attenderlo circa 500 lavoratori della Sncf, accorsi alla chiamata dei sindacati Cgt e Sud-Rail, che hanno manifestato con bandiere e fischietti contro l'apertura del mercato nazionale alla concorrenza straniera. «Siamo venuti a parlare con i viaggiatori di questi treni privati per dire che l'apertura alla concorrenza si farà a danno dei viaggiatori, del servizio pubblico, delle condizioni di lavoro dei dipendenti e della sicurezza ferroviaria», ha spiegato Eric Santinelli, segretario regionale del sindacato francese Sud-Rail. I lavoratori della Snfc sono convinti che la liberalizzazione delle ferrovie si tradurrà in «una diminuzione del servizio pubblico, visto che gli operatori si concentrano sui treni più redditizi, abbandonandone altri, con la conseguenza di un aumento delle tariffe e un abbassamento della qualità».
Insomma il dibattito sulla concorrenza nel mercato ferroviario si sta surriscaldando anche in Francia, come già è avvenuto mesi fa in Italia in vista dell'avvio dei treni della compagnia privata Ntv (si veda altro articolo in pagina).