Il Parlamento di Strasburgo dà il via libera a Ten-T e Connecting Europe Facility
Approvato il bilancio Ue l'Aula ha potuto dare l'ok definitivo ai progetti della rete transeuropea
Bruxelles, 21 novembre 2013 - Il Parlamento di Strasburgo ha dato il via libera definitivo all'accordo con gli Stati membri sul nuovo meccanismo per “collegare l’Europa”, il Connecting Europe Facility (Cef) ovvero il programma per finanziare il completamento delle infrastrutture nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni. Nella stessa tornata di votazioni ha anche varato le linee guida per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (Ten-T) così come approvate nella commissione Trasporti dell'Aula. Entrambi i testi hanno avuto un ampio consenso: il Cef è stato approvato con 583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni, le linee guida Ten-T con 546 voti a favore 104 contrari e 41 astenuti.
All'interno del nuovo Quadro finanziario pluriennale, il bilancio comunitario per il prossimo settennio approvato martedì, il Cef avrà una dotazione complessivo di circa 29,3 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, dei quali 23,2 miliardi di euro saranno utilizzati per il settore dei trasporti per migliorare i collegamenti transfrontalieri ed eliminare le strozzature, 5,12 miliardi per l'energia, per modernizzare ed espandere le infrastrutture energetiche e aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e 1 miliardo per le telecomunicazioni allo scopo stimolare lo sviluppo di reti a banda larga e dei servizi digitali.
Il Cef “contribuirà a sviluppare ferrovie sostenibili e le 'autostrade del mare', nonché a migliorare l'interoperabilità - in un momento in cui le infrastrutture si stanno deteriorando” ha esultato la co-relatrice del testo, la spagnola Inés Ayala Sender (S&D). “Ten-T e Connecting Europe forniranno un approccio realmente europeo per il finanziamento e lo sviluppo del trasporto” e aiuteranno a superare “l'attuale mosaico di approcci nazionali, e svilupperanno le arterie principali di trasporto in Europa offrendo un migliore accesso ai cittadini europei alle infrastrutture del futuro” ha aggiunto il deputato tedesco Ismail Ertug (S&D), relatore per il Ten-T.
Dei fondi destinati a tutta l’Ue e non ancora stanziati, all’Italia potrà essere assegnata una quota di circa 2,5-3 miliardi di euro ma dovrà avere una rapida capacità di risposta progettuale. “La Sicilia, che con l'Italia fa parte del corridoio 3, deve sfruttare le possibilità offerte dai fondi europei per migliorare la mobilità interna e rafforzare il ruolo di snodo essenziale per gli scambi commerciali”, ha dichiarato l’eurodeputato del Ppe, Salvatore Iacolino, secondo cui “è necessario che il governo italiano, quello siciliano e sardo propongano in tempi brevi progetti coerenti con le misure previste dalla programmazione europea, puntando su investimenti di partenariato pubblico-privato”.
La Sicilia e la Sardegna sono infatti incluse nella rete Ten-T attraverso il porto di Augusta, la ferrovia ad alta velocità Palermo-Catania, il porto e l'aeroporto di Cagliari, che potranno essere alcune delle grandi infrastrutture finanziabili attraverso le risorse comunitarie, così come lo sarà, tra gli altri snodi, il porto di Civitavecchia.