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Briciole di pane

Industria costruzioni, imparare dalla Spagna

Uno dei punti di forza del sistema industriale spagnolo è proprio l'industria delle costruzioni, settore in cui la Spagna è leader in Europa

Roma, 16 dicembre 2011 - Uno dei punti di forza del sistema industriale spagnolo è proprio l’industria delle costruzioni, settore in cui la Spagna è leader in Europa.  D’altronde la crisi che ha investito la Spagna nel 2009 ed è stata più virulenta che in altri paesi d’Europa, determinando un tasso di disoccupazione di oltre il 20% della popolazione attiva, è stata provocata dallo scoppio della “bolla immobiliare”.
Negli ultimi 20 anni lo sviluppo, per certi versi straordinario, della Spagna è stato trainato dalle grandi opere pubbliche che hanno contribuito alla modernizzazione del  paese,  dando un’immagine di efficienza, ordine e vivibilità che fa difetto all’Italia di oggi. Su questo aspetto sia lo Stato che le Comunità autonome regionali hanno investito molto, forse più di quello che avrebbero potuto.
Tre sono stati gli assi di questo sviluppo infrastrutturale : la Spagna ha posto lo sviluppo del territorio al centro della propria politica economica, attraverso il rafforzamento della rete autostradale e viaria che ha unificato tutte le Regioni spagnole. Nel 1980 le autostrade in Spagna erano appena 2 mila Km in Italia 5.900 km. Nel 2000 in Spagna erano di 9 mila Km (quasi quintuplicate) e in Italia 6.400 km. Infine nel 2006 in Spagna hanno superato 12 mila Km, mentre in Italia sono praticamente rimaste ferme a 6.554. Un discorso simile si può fare sia per le  linee ferroviarie sia ad alta velocità che di quelle locali (cercania) che, nelle aree metropolitane di Madrid, Barcellona, Bilbao, Siviglia sono moderne, efficienti e interconnesse con le linee subway.   Ad oggi la Spagna con i suoi 2.665 Km (1.100 Kn in Italia) dispone della rete ad alta velocità più estesa d’Europa, avendo superato nel 2010 la Francia, grazie all’inaugurazione della nuova linea Madrid-Valencia.  
Il secondo asse è dato  dal rinnovamento urbanistico delle città, di cui la rete dei trasporti pubblici attraverso moderne linee metropolitane è stato il perno centrale. Non solo Madrid con le sue 12 linee e i suoi oltre 300 Km di metro (la seconda più estesa d’Europa dopo Londra)  e Barcellona con la sue 8 linee per 123 Km, ma anche città minori come Bilbao, Valencia, Siviglia, Palma di Majorca e ora anche Granada dispongono di linee della metro. Le maggiori città dispongono oltre che di circonvallazioni o anelli urbani anche di autostrade di penetrazione urbana per lo più radiali a 6 corsie come la M-30  o la M-40 a Madrid o le Diagonal a Barcellona. Le città spagnole si sono rinnovate e modernizzate con edifici non residenziali di grande pregio come musei, sale concerto, ospedali, aeroporti, grattacieli per uffici affidate a grandi architetti.  Si pensi alla Città delle arti e della scienza di Valencia, con i suoi spettacolari edifici, ponti (come il Pont del Arts), spazi verdi progettati dall’architetto Santiago Calatrava, la città della Comunicazione  oppure il nuovo aeroporto e i terminal T-4 di Barajas a Madrid o all’aeroporto El Prat di Barcellona  o al museo Guggenheim a Bilbao.
Il terzo asse era rappresentato  dall’edilizia residenziale, che ha avuto grazie anche alla facilità di ottenere mutui dalle banche uno sviluppo caotico, eccessivo, disordinato di puro “consumo del territorio”, soprattutto lungo le coste del Mediterraneo. E’ stato quest’ultimo ad implodere  e trascinare nella crisi le imprese “marginali”, ma non i grandi gruppi industriali. Questi ultimi, cresciuti per aggregazione e acquisizioni successive di imprese minori  negli anni del boom,  avevano non solo internazionalizzato la propria attività, ma anche diversificato la propria struttura industriale entrando nel settore dell’energia rinnovabile e delle telecomunicazioni.
Il Gruppo Fomento de Construcciones y Contratas (FCC) è la prima società spagnola nel settore delle costruzioni e si trova al 10 posto nel ranking delle 100 maggiori “international contractors” a livello mondiale, seguita al 12 posto dal Gruppo ACC (Actividades de Construcción y Servicios S.A.), di cui abbiamo già parlato il cui presidente è Florentino Perez, noto patron del Real Madrid.
La prima società (FCC) ha il quartier generale a Barcellona e nel 2010 ha avuto un fatturato di 12 miliardi di Euro e 92 mila dipendenti  (di cui 28 mila in Spagna e  il resto sparsi per il mondo). L’attività internazionale rappresenta il 55% del fatturato, generato soprattutto in Europa. Attraverso l’acquisizione della società austriaca Alpine, il Gruppo spagnolo si è consolidato in Germania (19% del fatturato)  e nei paesi dell’Europa dell’Est : Polonia (5%), Romania (5%), Bulgaria (3,4%). Fuori dalla UE ha una presenza significativa in America Latina (5,5%) e Asia (2,7%). La FCC insieme ad Alpine ha realizzato 1.900 km di autostrade e opere viarie, fra cui ponti e tunnel in Spagna, Austria , Germania e Polonia. Lo società è specializzata nella realizzazione dei tunnel e ha l’attrezzatura capace di scavare tunnel  sotterranei a sezione completa di 9,50 m di diametro. Per questo partecipa alla realizzazione del tunnel del San Gottardo, opera finanziata dallo Stato elvetico che collegherà la Svizzera  all’Italia e a Milano per via stradale e ferroviaria. In precedenza aveva realizzato i tunnel di Guadarrama fra Madrid e Segovia, il tunnel della linea ad alta velocità Madrid-Saragoza,  la stazione dell’AVE (Alta velocità spagnola)  di Saragoza e il tunnel di Karlsruhe in Germania. E diventata uno dei principali attori in Spagna nel settore delle energie rinnovabili, in particolare solare e eolica.
La FCC   ha realizzato il terminal passeggeri dell’aeroporto El Prat di Barcellona, la terza pista di Madrid-Barajas di 4.400 metri e il nuovo edificio del Terminal T-4  per i voli intercontinentali dello stesso aeroporto e sempre a Madrid la Torre Picasso di 150 metri e la Torre Caja Madrid di 250m.   Inoltre la FCC  ha costruito 30 dighe e bacini idroelettrici in Spagna e Portogallo, porti fra cui quello del Principato di Monaco e il ponte basculante nel porto di Barcellona oltre a quello delle Arti di Valencia. Attualmente  è impegnata nell’ampliamento del metro di Toronto, della linea 2 del metro di Singapore, si è aggiudicata la gara per la linea 1 del metro della Città di Panama e ha progettato la nuova rete subway di New Delhi. La società infine sta realizzando gli edifici e le installazioni del Media Center per le Olimpiadi di Londra del prossimo anno. 
Al settembre la società catalana dichiarava un fatturato per i primi 9 mesi del 2011 pari a 8,4 miliardi di Euro, con una flessione del -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il risultato operativo lordo (Ebitda) era di 950 milioni (-5,9%), quello netto prima delle imposte di 250,5 milioni (-6,3%),  il beneficio netto per la società di 178,1 milioni di Euro (-6,9%). Il cash-flow per investimenti era di 314,6 milioni, i fondi propri  ammontavano a 2,2 miliardi,   mentre il debito finanziario a 7,7 miliardi. Infine il portafoglio ordini per gli anni successivi ammonterebbe  a 36 miliardi di E (+2,4). Nonostante questi risultati non proprio brillanti, la società  è ottimista e ritiene che “I dati riflettono il buon andamento del processo di internazionalizzazione, con una crescita del 10% del fatturato del comparto estero, che compensa in larga misura la caduta dell’attività legata alla domanda di infrastruttura in Spagna”.
L’altro colosso dell’industria delle costruzioni, il Gruppo ACS (Actividades de Construcción y Servicios S.A.), ha acquisito, attraverso un’OPA nel dicembre 2010,  il controllo del pacchetto di maggioranza  della società tedesca HOCHTIEF, diventando l’impresa leader a livello mondiale nel settore delle costruzioni, dell’ingegneria e dei servizi connessi. ACS ha il suo quartier generale a Madrid ed è quotata alla Borsa di Madrid nello IBEX 35 Stock Market Index. Il gruppo ha differenziato la sua attività, entrando nel settore dell’energia elettrica e rinnovabili e dei servizi industriali (che coprono il 60% del fatturato).
Il Gruppo ACS è nato nel 1997 dalla fusione di due società di medie dimensioni : OCP Construcciones S.A. e Gines Navarro Construcciones S.A. In seguito si è ingrandito incorporando altre società come Onyx, SCL e Dragados S.A.  Oggi è in grado di intervenire su ogni tipo di infrastruttura : autostrade, dighe, porti, opere ferroviarie, aeroporti, edilizia residenziale e non residenziale.
Nel 2010 il fatturato complessivo è stato  di 15,3 miliardi di Euro, di cui 31,8% realizzato all’estero. Il risultato operativo lordo è stato di 1,5 miliardi  (+5,3% rispetto al 2010), quello netto di 1,09 miliardi (+2,4%). Il margine netto per la società di 1,3 miliardi (-32,6%) . Il cash-flow è calcolato in 1,7 miliardi, gli investimenti netti in 2,3 miliardi e l’indebitamento netto in 8 miliardi di E. Il portafoglio ordini è stimato in 28,7 miliardi di Euro. Il solo settore delle costruzioni e ingegneria  vale 5,6 miliardi di Euro, di cui il 33,4 realizzato all’estero.
Il Gruppo ACS è una società quotata per un valore che il 31 dicembre 2010 ammontava  157 milioni di Euro, corrispondenti a 315 milioni di azioni. I principali azionisti sono società di investimento come la Corporación Financiera Alba che detiene il 23,31% del capitale, la Corporación Financiera Alcor con il 13,8%, Inversiones Vesan con il 12,52%, e il  Southeastern Asset Management con il 6,47%. Il Gruppo è governato da un Consiglio di amministrazione di cui Florentino Perez, un ingegnere civile laureato all’Università politecnica di Madrid, è presidente e amministratore delegato da molti anni.  Il numero totale degli occupati nelle diverse aziende del Gruppo in Spagna e all’estero ammonta a 138.500.
Il Gruppo è presente in 41 paesi del mondo, le più significative sono   :  Germania, Polonia, Portogallo, Grecia (in Europa) ; Stati Uniti, Canada e Messico in Nord America; quasi tutti i paesi del Sud America con  punte  in Cile, Argentina, Colombia, Perù, Venezuela. Il Nord Africa : Marocco, Mauritania, Tunisia, Libia, Egitto, Asia : Cina, India, Uzbekistan.
Uno dei punti strategici del gruppo è che “i progetti oggi devono contare sempre più su finanziamenti privati, il che richiede imprese con capacità finanziaria autonoma e sufficiente che possano investire in forma sostenuta e redditizia.” Lo sviluppo delle infrastrutture si è globalizzato e presenta grandi opportunità per società a loro volta globali che debbono avere un elevato livello tecnologico e capacità manageriali indiscusse. Le economie emergenti, per il loro livello di sviluppo e le potenzialità demografiche, sono quelle che avranno il maggior potenziale di crescita nel settore delle infrastrutture nei prossimi anni.
Per questo il Gruppo ACS  ha acquisito e comprato partecipazioni nelle imprese di questi paesi e ha stabilito una sua presenza “nazionale” nei principali mercati ( Stati Uniti, Canada,  Messico, Brasile, Cile, Argentina, Germania, Polonia, India), mentre al tempo stesso con l’acquisizione  di HOCHTIEF  ha rafforzato la sua dimensione globale.
In Spagna oltre ai due colossi di cui ci siamo occupati sono attive  altre imprese di medie dimensioni come ACCIONA, società di costruzione e ingegneria, basata a Madrid, con un fatturato di 6,2 miliardi di Euro e 31 mila occupati; FERROVIAL, uno dei principali gruppi europei delle costruzioni (aeroporti, autostrade, ferrovie e servizi), presente in 15 paesi con un volume di affari di 12 miliardi di E (2010) e  un organico di 70 mila dipendenti.   ALBERTIS, gruppo internazionale con sede a Barcellona, che gestisce infrastrutture per la mobilità e le telecomunicazioni  attraverso3 aree di business : concessioni autostradali, aeroporti, e telecomunicazioni. Ha un fatturato di 4 miliardi di E, 11 mila dipendenti ed è presente in 15 paesi. Il Gruppo ALBERTIS qualche anno aveva lanciato un’Opa per acquisire il Gruppo italiano Atlantia  che gestisce “Autostrade per l’Italia”. Ma il Governo allora presieduto da Romano Prodi, con Di Pietro ministro delle Infrastrutture   ha messo il veto, impedendo una fusione che sarebbe stata di grande utilità e che ha impedito alle imprese italiane di crescere all’estero e di fare sinergie.
           

Giancarlo Pasquini