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Briciole di pane

Infrastrutture: Berlino nel caos, si sgretola l'immagine tedesca di efficienza?

Ritardi per la costruzione di infrastrutture nella capitale tedesca del post reunificazione

Roma, 24 settembre 2012 - La Germania è considerata “prima della classe” in Europa, ma qualche segno di cedimento inizia a scalfirne l’immagine. Nei giorni scorsi il Financial Times ha puntato i riflettori sui forti ritardi che si registrano a Berlino soprattutto nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, ancor più gravi negli anni della crisi del vecchio Continente. Ritardi che deludono la reputazione della Germania quale paese della massima efficienza.

Un caso emblematico è quello del nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo intitolato all'ex cancelliere Willy Brandt. L’aeroporto, che occupa la periferia meridionale della città, sarà il nuovo e unico hub di Berlino. Il progetto infatti prevede l’ampliamento del vecchio scalo di Schönefeld e la chiusura degli attuali terminal di Tegel e Tempelhof. Ma il crono programma ad oggi non è rispettato.

L'entrata in attività prevista per il 2007 ha registrato una serie di rinvii, fino alla data dell’autunno 2012 che in questi giorni è stata ancora posticipata alla primavera 2013.

“Tanti progetti dalla riunificazione di Berlino ad oggi sono stati completati velocemente rispetto agli standard internazionali – si difende con il FT Manfred Kühne, Capo della pianificazione al Ministero per sviluppo urbano di Berlino – basta menzionare Potsdamer Platz e la nuova stazione ferroviaria. Ma ci sono progetti che necessitano di tempi più lunghi”.

Causa dei considerevoli ritardi nei lavori per il nuovo aeroporto è l’ossessione tedesca per la sofisticazione tecnologica secondo Hans Stimmann, Capo Architetto di Berlino dal 1991 al 2006 e padre dell’attuale masterplan della città. Il BER è stato concepito per essere il più moderno aeroporto d’Europa in vetro ed acciaio. Al FT Stimmann dichiara che “La Germania è il Paese delle Audi A8 e delle Mercedes Classe S. Vogliamo che tutto sia tecnicamente perfetto e quest’idea si applica anche alle costruzioni antiche e moderne”. Al BER i progettisti vogliono installare un sistema antincendio ultramoderno che ha rallentato finora le attività di costruzione.

Ai ritardi dell’aeroporto si accodano le notizie relative alle difficoltà per la ricostruzione della nuova Royal Opera House. L’edificio storico del 1741 non riaprirà alla metà del 2013, come originariamente programmato, ma alla fine del 2015.

La sconfitta sulle opere pubbliche sta danneggiando l’immagine della città come luogo di attrazione per investimenti e business, mette in allerta la Camera di Commercio berlinese. Ma la capitale tedesca continua ad essere un magnete per nuovi residenti da tutto il mondo. Dei 40.000 nuovi arrivi dello scorso anno, circa due terzi provengono da oltre i confini della Germania.

Manuela Zucchini