Infrastrutture, i primati della Cina: nell'ultimo decennio investiti 200 miliardi di dollari all'anno
Una cifra che nessun paese del mondo avrebbe potuto mettere in campo
Fra le opere più spettacolari annunciate vi è una commessa di 10 mld di euro per un complesso di isole artificiali, 4 km di tunnel sottomarino e un ponte di 37 km che collegheranno fisicamente il continente e le ex colonie di Hong Kong e Macao. Sono stati inoltre approvati progetti per 97 nuovi aeroporti che saranno pronti entro il 2020, di cui uno in Tibet a 200 km dalla capitale Lhasa, nel cuore dell’Himalayia, a 4.400 metri di altitudine.
Questo eccezionale sforzo finanziario, umano e tecnico ha consentito alla Cina di unificare l’immenso territorio di 9.600.000 Kmq attraverso 12 arterie di livello statale : delle quali 5 attraversano il paese da Nord a Sud e 7 da Est a Ovest, che raggiungono una lunghezza totale di 35 mila Km. Alla fine del 2008 la rete stradale di livello statale, che in genere significa autostrade (a 6 e più corsie) era praticamente terminato. Pechino e Shanghai sono collegate da una eccellente autostrada, che ha potuto essere percorsa e ammirata dalle migliaia di visitatori stranieri che hanno visitato l’EXPO di Shanghai nel 2010.
Ma non solo le grandi metropoli, ma 200 città capoluogo di provincia saranno collegate con strade di alto livello, mentre la lunghezza totale delle strade di tutto il paese aperte al traffico ha raggiunto 1 milione e 800 mila Km. Poco più di 50 mila di queste sono autostrade. Recentemente il Governo cinese ha accelerato la costruzione di strade nella parte centro-occidentale del paese, in particolare Tibet, Quinghai e Xinjiang che sono da sempre le più arretrate e isolate. E’ logico che lo sviluppo della rete di comunicazioni ha privilegiato le aree costiere dove sorgono i poli economici a più intenso sviluppo della Repubblica popolare. Pechino, Tjanin, Hangzhou, Shanghai, Shenzen, Canton, Hong Kong sono collegati da una rete di trasporti fitta e integrata che rende più agevole il traffico delle merci e la mobilità delle persone.
Altro sistema di trasporto che ha ricevuto un’attenzione particolare sono le ferrovie, fra cui quelle ad Alta velocità . Dai 73 mila Km di linee ferroviarie esistenti nel 2003 ( di cui 20 mila a doppio binario e elettrificate) siamo arrivati ai 96 mila Km del 2009 che diventeranno 120 mila nel 2020. Nel 2010 la rete ad Alta velocità cinese ha raggiunto 12 mila km, con proiezioni di arrivare a 18 mila km entro il 2020. Oltre alla linea ad Alta velocità Shanghai-Pechino, i cui treni viaggiano a una velocità di 350 km e fanno concorrenza agli aerei, recentemente è stata approvata dalla Regione amministrativa speciale di Hong Kong il progetto del treno ad alta velocità che collegherà l’ex colonia inglese, ritornata sotto la giurisdizione della RPC nel 1997 con uno statuto di autonomia, alle città di Shenzhen e Canton entro il 2015. Ma non tutto fila liscio come si vorrebbe far credere. Ci sono seri problemi di ordine finanziario in quanto il costo dei biglietti, mantenuto artificialmente basso, e il volume dei passeggeri non riesce “a ripagare i costi della rete dei treni supeveloci” che, secondo l’analisi di uno specialista riportato dall’Agenzia di stampa di Stato Xinhua, “farebbe schizzare il debito delle ferrovie pubbliche della Cina fino a 3 mila miliardi di yuan (300 miliardi di E)”.
Infine, considerata la forte propensione della Cina all’esportazione di prodotti manufatturati e all’importazione di materie prime e derrate alimentari di cui ha un’autentica “fame”, la Repubblica popolare ha dato una forte priorità ai porti costieri che sono diventati delle piattaforme logistiche, munite di un sistema dei container, di banchine anche ad acque profonde per la movimentazione delle merci. I porti di Dalian, Tianjin, Qingdao, Shanghai, Ningbo; Xiamen, Shenzhen sono i principali scali per il trasporto di carbone, minerali ferrosi, cereali, petrolio che vengono importati, nonché la piattaforma per le esportazioni di prodotti industriali cinesi che da questi porti prendono la rotta per raggiungere le destinazioni dei 5 continenti. A Yanghshan sta sorgendo il porto più grande del mondo, che riuscirà a ospitare supernavi fino a 15 metri di pescaggio e avrà un’estensione di 3 km in mare.
Per il trasporto delle merci la Cina utilizza anche le vie fluviali, soprattutto usando il fiume Yangtze (Fiume Giallo), un’arteria vitale per le regioni centro-meridionali, grazie alla sua enorme capacità di portata d’acqua : vi possono viaggiare infatti navi con carichi di 50 mila tonnellate. Sono state autorizzate deviazioni del percorso dello Yangtze sia verso l’area di Nanjing nel sud; sia verso le aride zone del nord, attraverso la controversa costruzione della Diga delle Tre Gole.
Questo imponente programma di grandi opere che la Cina sta realizzando avviene tutto all’interno della Nazione cinese: i capitali sono cinesi (in una prossima nota daremo conto dei sistemi di finanziamento in uso), le imprese di costruzione sono cinesi, l’ingegneria e la progettazione sono cinesi, la manodopera è cinese. Tutto è autarchico, nulla o quasi viene da fuori. Ma al contempo le imprese di costruzione e di ingegneria cinesi si presentano sempre più spesso sulla scena internazionale per partecipare alle gare e fare le offerte più allettanti per i committenti. Anche in questo strategico settore, la Cina è vicina.