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Briciole di pane

Infrastrutture, negli Stati Uniti le imprese puntano sui mercati emergenti

Obiettivo: cogliere le opportunità esistenti nelle regioni più dinamiche del mondo nei settori dei trasporti, dell'energia e delle costruzioni civili

Roma, 27 aprile 2012 – Anche negli Stati Uniti l’industria delle costruzioni attraversa il 5° anno consecutivo di crisi che ha falcidiato fatturati ed organici delle  imprese, costringendole sempre di più a rivolgersi ai mercati esterni. Nel 2011 il comparto delle costruzioni (che comprende edilizia residenziale, non residenziale e ingegneria civile) ha mostrato una ripresa e  ha recuperato 50  mila  posti di lavoro, soprattutto  negli ultimi mesi del 2011.  Il che lasciava sperare in una inversione di tendenza. Ma in febbraio e marzo l’industria delle costruzioni ha perso altri 20 mila addetti che porta il tasso di disoccupazione del settore al 17,2%, il doppio dell’indice generale  di disoccupazione (8,5%). 
L’Associazione dei General Contractors of America (AGCA) che raggruppa le maggiori imprese del settore  fa notare che - nonostante gli impegni assunti dal Presidente Barack Obama nel discorso sullo Stato dell’Unione il 21 gennaio scorso di rilanciare gli investimenti per un imponente piano di modernizzazione delle infrastrutture-  il settore rimane bloccato, imbrigliato dalla mancanza di finanziamenti  a lungo termine e dalla lentezza del Congresso nell’approvare le leggi di spesa che consentono di sbloccare i fondi stanziati. Sono in buona salute l’edilizia residenziale con un aumento del 6,5% dei finanziamenti immobiliari nel primo trimestre 2012 e le ristrutturazioni energetiche; stanno migliorando le costruzioni private di ospedali e università, ma le opere pubbliche, in particolare le grandi  infrastrutture di trasporto, sono ferme.
Proprio per affrontare questi temi l’11 aprile ha avuto luogo a New York l’annuale “Global Construction Summit”, organizzato dall’Engineering News Record  (ENR)  che riunisce annualmente  i maggiori esperti, professionisti e manager dell’industria delle costruzioni a livello mondiale,  con una presenza prevalente nordamericana.  Il tema prescelto per questo Summit è stato: “Strategie per la crescita nei mercati globali”.   Come ha detto il Chief economist dell’AGCA Ken Simonson, “il peggio è ormai alle spalle, ma per recuperare i livelli pre-crisi ci vorrà ancora tempo e le imprese dovranno sempre di più puntare sui mercati emergenti per recuperare livelli di attività, di  fatturato e di utili”. Anche negli Stati Uniti le imprese che figurano fra le “International Contractor”, come la californiana BECHTEL che figura al terzo posto nel ranking delle prime  100 imprese a livello mondiale o la texana IRVING FLUOR Corp. , che figura al 7 posto, producono più del 50% del loro fatturato all’estero.  
Nel corso dei lavori sono state analizzate  le opportunità e i rischi esistenti nelle regioni più dinamiche  del mondo come Medio Oriente, Asia e Sud America nei settori dei trasporti, dell’energia e delle costruzioni civili. Sono emerse severe preoccupazioni circa la mancanza di condizioni di mercato efficienti e di sicurezza giuridica in molti paesi emergenti, ma è prevalsa la necessità di espandersi oltre le frontiere nazionali e di avere una proiezione globale.


Dall’esame dei progetti in corso il Summit ha individuato tre  grandi filoni su cui concentrare l’attenzione per i prossimi anni:


1. Generazione, trasmissione di energia elettrica e progetti idroelettrici.
Questo settore è destinato ad avere un grande sviluppo soprattutto in Asia e America Latina, regioni ricche di corsi d’acqua e che necessitano di  infrastrutture di trasmissione dell’energia, nonché di interconnessione fra un paese e l’altro.  L’America Latina ospita il 30% di acqua dolce disponibile sul pianeta e l’energia idroelettrica è una fonte primaria che copre il 25% del fabbisogno energetico della Regione. Nei prossimi anni è in programma la costruzione di una trentina fra dighe e bacini idroelettrici di medie e grandi dimensioni, soprattutto in Brasile, Perù, Colombia, Cile. Il programma energetico  del Brasile  prevede che il paese avrà bisogno di 70GW aggiuntivi per i prossimi 10 anni e il 50% di tale potenziale verrà dall’energia idroelettrica. E’ in programma la costruzione di 13 dighe fra cui quelle di Santo Antonio (3,15 GW) e Jirau (3,75 GW) in Amazzonia, quella di Belo Montes (11,2 GW) nello stato di Parà, il secondo bacino idroelettrico più grande del paese, e quella di Teles Pires nel Mato Grosso.    A questo proposito si terrà a San Paolo del Brasile il 9-10 maggio il 2° IDRO POWER SUMMIT  LATIN AMERCA (www.latinhydrosummit. com), un evento di business strategico, focalizzato sullo sviluppo di progetti di generazione idroelettrica, politiche energetiche e investimenti di alto livello nei settori suddetti e in quello di trasmissione e interconnessione energetica. All’evento partecipano 300 leader  dell’industria elettrica, delle costruzioni, banchieri, autorità pubbliche, fra cui il ministro dell’Energia e delle Miniere del Brasile Edison Lobão. Si discuteranno temi come : produzione di energia elettrica come fattore di competitività industriale;  il quadro regolamentare del settore; grandi bacini e progetti di generazione e trasmissione elettrica in America Latina; finanziamento del settore idroelettrico : mercato dei capitali e alternative;  integrazione energetica regionale e interconnessione; energia idroelettrica, ambiente e sostenibilità.

2.  Impianti di trattamento delle acque reflue e dei rifiuti
Le opportunità in questo settore continuano a crescere, in particolare nei paesi in via di sviluppo dove l’aumento della popolazione e la crescente urbanizzazione richiedono ingenti investimenti per far fronte alle esigenze di risanamento e di trattamento delle acque e dei rifiuti urbani. Il mercato di questo settore è valutato in 27,5 miliardi di dollari nel 2012, diviso equamente fra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo. Ma questi numeri potrebbero essere più alti in quanto quasi la metà dell’umanità è ancora oggi priva di acqua potabile e circa l’80% è priva di un moderno sistema di sanitation, cioè di fognature,  depuratori e trattamento delle acque  di scarico. Uno dei più ambiziosi programmi oggi nel mondo è quello in corso di esecuzione a Città del Messico con l’impianto di Atotonico de Tula. Altri  grandi sistemi sono in programma in India, Egitto, Hong Kong, Africa.


3.   Grandi eventi sportivi e di altro tipo come catalizzatori di grandi infrastrutture
Le Olimpiadi di Pechino, l’Expo di Shanghai così come le imminenti Olimpiadi di Londra o l’Expo di Milano 2015 hanno dimostrato come i grandi eventi sportivi o espositivi funzionano come catalizzatori di investimenti  nel settore dei trasporti (strade, ferrovie, metropolitane, aeroporti), impianti sportivi, edilizia residenziale e non residenziale. I prossimi appuntamenti sono : i campionati mondiali di calcio in Brasile nel 2014, le Olimpiadi a Rio de Janeiro nel 2016, la Coppa del Mondo nel 2018 in Russia e quella del 2022 in  Qatar che già sta predisponendo programmi di infrastrutture per  36 miliardi di dollari.

Giancarlo Pasquini