Iraq: la democrazia e lo sviluppo del Paese passano per il rilancio delle infrastrutture
Terminata la missione del il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani
Al centro dell’agenda dei colloqui la sicurezza, le opportunità di crescita e di collaborazione economica, il rafforzamento della partnership tra i due Paesi: l’Italia si è proposta, ad esempio, di sviluppare la rete e la capacità energetica irachena, mettendo a disposizione il know how di grandi aziende come Enel ed Eni. Sono stati anche studiati due ulteriori progetti relativi alla costruzione della metropolitana di Baghdad e dell'anello ferroviario intorno alla città. Attualmente l’Italia partecipa alla realizzazione di due grandi progetti, quali il porto di Al Faw e la riabilitazione della diga di Al Mosul.
A livello Ue, nel 2010 l'Italia é stata il primo partner commerciale dell'Iraq: primo Paese cliente (43,3% dell'import totale UE dall'Iraq), e terzo Paese fornitore (15% import UE), dopo Germania (30% import UE) e Francia (17,5% import UE). In termini complessivi, l'Italia è il settimo Paese cliente per l'Iraq e il decimo come fornitore. L'Iraq per l'Italia, invece, rappresenta il 72mo cliente e il 40mo Paese fornitore.
"Le recenti missioni compiute in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, nel Kurdistan iracheno e questa ultima a Baghdad - ha sottolineato il Ministro Romani - dimostra come il nostro Paese abbia opportunità di crescita concrete e diversificate in tutti questi grandi Paesi. Puntiamo a toccare i 10 miliardi di interscambio con Riad, abbiamo stabilito solidi rapporti con gli Emirati Arabi Uniti, le nostre aziende presenti in delegazione hanno riscosso successo e interesse nel business forum di Erbil. Anche negli incontri tenuti a Baghdad, sono state poste le basi per una crescita della presenza italiana nel settore energetico e delle infrastrutture. Lo sviluppo, e su questo abbiamo trovato piena sintonia con il presidente Talabani e con gli altri esponenti del governo, é uno strumento fondamentale per garantire stabilmente sicurezza e democrazia. Per questo – ha concluso il responsabile del dicastero di via Veneto - ora è importante consolidare ulteriormente il lavoro fin qui svolto, in modo che il nostro sistema industriale possa dare un contributo decisivo alla crescita del nuovo Iraq".