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Briciole di pane

Iraq: la democrazia e lo sviluppo del Paese passano per il rilancio delle infrastrutture

Terminata la missione del il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani

Roma, 10 ottobre 2011 - Un paese con grandi risorse, ma anche con grandi problemi di sviluppo e di rilancio delle infrastrutture in un contesto di sicurezza e di rinnovata pacificazione delle diverse etnie. Di questo ha parlato, al termine di una lunga missione politica/economica in Iraq, il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani con il presidente iracheno, Mam Jalal Talabani accompagnato dal vicepremier con delega alle questioni energetiche, Hussein Al Shahristani, e dal ministro dei Trasporti, Hadi Al Ameeri.

Al centro dell’agenda dei colloqui la sicurezza, le opportunità di crescita e di collaborazione economica, il rafforzamento della partnership tra i due Paesi: l’Italia si è proposta, ad esempio, di sviluppare la rete e la capacità energetica irachena, mettendo a disposizione il know how di grandi aziende come Enel ed Eni. Sono stati anche studiati due ulteriori progetti relativi alla costruzione della metropolitana di Baghdad e dell'anello ferroviario intorno alla città. Attualmente l’Italia partecipa alla realizzazione di due grandi progetti, quali il porto di Al Faw e la riabilitazione della diga di Al Mosul.

A livello Ue, nel 2010 l'Italia é stata il primo partner commerciale dell'Iraq: primo Paese cliente (43,3% dell'import totale UE dall'Iraq), e terzo Paese fornitore (15% import UE), dopo Germania (30% import UE) e Francia (17,5% import UE). In termini complessivi, l'Italia è il settimo Paese cliente per l'Iraq e il decimo come fornitore. L'Iraq per l'Italia, invece, rappresenta il 72mo cliente e il 40mo Paese fornitore.

"Le recenti missioni compiute in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, nel Kurdistan iracheno e questa ultima a Baghdad - ha sottolineato il Ministro Romani - dimostra come il nostro Paese abbia opportunità di crescita concrete e diversificate in tutti questi grandi Paesi. Puntiamo a toccare i 10 miliardi di interscambio con Riad, abbiamo stabilito solidi rapporti con gli Emirati Arabi Uniti, le nostre aziende presenti in delegazione hanno riscosso successo e interesse nel business forum di Erbil. Anche negli incontri tenuti a Baghdad, sono state poste le basi per una crescita della presenza italiana nel settore energetico e delle infrastrutture. Lo sviluppo, e su questo abbiamo trovato piena sintonia con il presidente Talabani e con gli altri esponenti del governo, é uno strumento fondamentale per garantire stabilmente sicurezza e democrazia. Per questo – ha concluso il responsabile del dicastero di via Veneto - ora è importante consolidare ulteriormente il lavoro fin qui svolto, in modo che il nostro sistema industriale possa dare un contributo decisivo alla crescita del nuovo Iraq".

Giacomo Kahn